Intervistato da The Hollywood Reporter, Craig Mazin, showrunner di The Last of Us, ha ripercorso alcuni dei momenti più toccanti della prima, seguitissima, stagione ed ha anticipato qualche informazione sul quello che ci sarà da aspettarsi nel futuro per le stagioni che seguiranno, dimostrando come persino il genere apparentemente più ostico possa essere trasformato in un prodotto di successo nelle mani di talentuosi creativi come l’autore di Chernobyl (Mezin) e Neil Druckmann, colui che ha sviluppato il videogioco da cui è tratta la serie, che ha ottenuto 24 nomination agli Emmy ed è stato visto da una media di 30 milioni di spettatori per episodio.

Ecco alcuni dei passaggi più interessanti dell’intervista.

Il terzo episodio della 1^ stagione di The Last of Us ha avuto un successo incredibile, ma ora non lo vedi come una minaccia? Non ti infastidisce immaginare un futuro in cui, nella terza stagione, le persone possano ancora dire: “Quell’episodio resta il migliore della serie“?
Cerco di non entrare in competizione con me stesso perché si rischia di imboccare una strada stupida in cui le cose non vengono più scritte con onestà. E quindi tento di avere un approccio Zen. Alcuni episodi sono destinati ad essere i migliori e difficilmente i migliori sono quelli finali, come se scrivere fosse un grafico in costante ascesa. Ma ricordo di aver pensato che dopo Chernobyl non avrei potuto fare nulla di meglio. Se alla fine della serie le persone penseranno ancora che quel terzo episodio è il più importante dal punto di vista creativo o il più significativo o commovente o ben fatto, sarei fiero perché l’ho comunque scritto io. Ma continueremo a prendere dei rischi. Prima dello sciopero ho scritto il primo episodio della 2^ stagione di The Last of Us e spesso mi trovavo a pensare: “Come la scorsa stagione…” ed allora mi imponevo di smettere di farlo.

Senza andare nei dettagli di come funzioni una produzione, cosa hai imparato dalla 1^ che hai usato per la 2^ stagione di The Last of Us? E cosa funziona e cosa no per questo show in particolare?
La più grande lezione è stata imparare a bilanciare il nostro desiderio di girare più scene possibili dal vero e realizzare invece quanto si possa ottenere con gli effetti visivi. Abbiamo appreso la lezione e quindi abbiamo adottato un processo più efficiente. Vorrei che avessimo avuto la lungimiranza di capire che i primi due sarebbero diventati un primo lungo episodio. Alcune cose che avrei preferito non lo fossero, sono risultate un po’ goffe o sono andate perse in fase di montaggio. Tuttavia, i primi episodi notoriamente sono traballanti a differenza del nostro e Neil ed io siamo fieri della 1^ stagione, in particolare di ciò che davvero conta, cioè le interpretazioni di Pedro e Bella. Il loro rapporto era esattamente ciò che speravamo che fosse.

I fan avranno mai la possibilità di vedere le scene tagliate dalla 1^ stagione?
Non credo. È una di quelle situazioni in cui ami talmente qualcosa che speri duri di più, ma poi quando lo accade ti dici: “Ora ho capito perché lo avevano tagliato“.

A proposito del finale, quale è la tua opinione sulla furia omicida di Joel in ospedale per proteggere Ellie, anche se la sua morte sarebbe significato trovare una cura per il virus? Non ha preso una decisione egoista e moralmente sbagliata vista la posta in gioco? 
È certamente egoista. Ma la domanda è: “È sbagliata?” È quello che siamo costretti a chiederci, nonché la domanda a cui non è facile rispondere. Perché nessun genitore, se qualcuno va da lui e gli dice: “Sto per premere un pulsante e o muore tuo figlio o un altro bambino” direbbe: “Okay, mio figlio“. 

Ma se a morire possono essere molti bambini la domanda cambia.
Premi il pulsante e scegli tra tuo figlio o altri due bambini è diverso. E dietro a questa domanda c’è l’esplorazione dell’amore e di ciò che l’amore ci fa. Definisce la nostra umanità, ma ci distingue anche da un algoritmo. Il problema del carrello ferroviario è un problema perché è un problema [il dilemma etico secondo cui ad una persona viene lasciata la decisione se deviare un carrello ferroviario lasciando che uccida solo una persona o non fare nulla e lasciare che ne uccida 5]. 
L’atto che Joel compie è un atto imperfetto. Da un punto di vista oggettivo è “tecnicamente immorale”. Tuttavia è qui che l’analisi della moralità inizia a fallire: se nessuno riesce ad impedirsi di fare qualcosa che viene definito immorale, allora non c’è ragione di definire l’immoralità. Quindi simpatizzo per la decisione di Joel, ma la disprezzo anche. E questa è la riflessione che dobbiamo fare, nonché il motivo per cui stiamo realizzando una nuova stagione di The Last of Us .

Ci sono molti fan che non conoscono il videogioco ed hanno vibrazioni positive nei confronti della serie e ci sono alcune parti di The Last of Us: Parte II – senza fare spoiler – che li metteranno a dura prova. Sei ansioso di vedere la loro reazione? O temi le possibili critiche?
Nessuna delle due cose e contesto anche la premessa. Sto accuratamente evitando di confermare qualsiasi cosa anche con una reazione passiva di una domanda. Chiunque abbia giocato al gioco e poi abbia visto la 1^ stagione sa che a volte facciamo esattamente quello che succede nel gioco ed a volte facciamo qualcosa di completamente diverso. Inoltre, non facciamo necessariamente le cose nello stesso ordine. Nella 1^ stagione, abbiamo ripetutamente fatto cose inaspettate: sono morti tutti tranne Joel ed Ellie. La gente ha capito guardando lo show che questa era una storia in cui i personaggi non erano al sicuro. Se hai intenzione di gestire una serie il più a lungo possibile, normalmente fai indossare “un’armatura da trama” [espressione gergale per definire personaggi che evitano ripetutamente e inspiegabilmente danni o disgrazie] ai tuoi personaggi principali fino a quando gli attori non chiedono troppi soldi o le loro valutazioni scendono, e poi li uccidi. Non è quello che facciamo qui o quello che fa la HBO. Quindi, per quanto mi riguarda, chiunque può morire in qualsiasi momento. Per quanto concerne le critiche, a volte è difficile distinguere tra le emozioni espresse da chi ama la serie e le critiche. Ma né io né Neil ci pensiamo troppo. Quando scriviamo alcune cose ci viene da pensare che la gente probabilmente si arrabbierà con noi, ma anche che poi capiranno. Ad esempio, fino a quando non hai visto Ellie e Joel legare, molti spettatori pensavano che Ellie fosse fastidiosa. E io mi dicevo: “Sì, esatto! È fastidiosa e non ti piace, proprio come Joel la trova fastidiosa e non gli piace“. Fino a quando non comincia a piacergli ed ucciderebbe tutti per lei, proprio come ti fa sentire alla fine, perché Bella è così.

Alcune domande veloci sui numeri. Inizialmente ti erano stati accordati 10 episodi per la prima stagione, che hai riportato a 9. Quanti episodi avrà la prossima stagione? 
Nessuna delle due cose. Abbiamo esposto la nostra visione alla HBO su come questa serie dovrebbe essere strutturata non in una stagione, ma in più stagioni.

Quattro stagioni?
Non si sa mai. Potrebbero diventare tre o cinque. Ma quattro sembra un buon numero. Alcune stagioni, a causa della storia che stiamo raccontando, avranno bisogno di meno episodi e altre avranno bisogno di più puntate. La buona notizia è che il pubblico ne vuole di più. Non asseconderemo questo desiderio per accontentarli. E se a loro non piacerà quanti episodi ci saranno in una stagione perché ne vogliono di più, beh, va bene. Ma quando tutto avremo mostrato loro tutto, speriamo che le nostre ragioni diventino evidenti. Non so se ogni stagione avrà lo stesso numero di episodi. Ma comunque il numero non è importante. La cosa importante è che quando si arriva alla fine della stagione si pensi che sia stata bella.

In precedenza hai detto che la Parte II sarà divisa in almeno due stagioni. 
Posso confermare che quella storia non rientrerà in una sola stagione.

In un’intervista con Orsi [Francesca Orsi, responsabile delle serie drammatiche presso la HBO] è stato anticipato che presto arriverà qualche annuncio sul casting. Hai trovato la tua Abby [personaggio principale di Last of Us Part II ]?
Forse [Ride].

Sei arrossito, mi fa pensare che sia un sì.
Lo sciopero ci ha fermato. Le cose erano in corso. Abby è stato il primo ruolo che volevamo assegnare. Abbiamo una buona esperienza nel fare annunci importanti sul cast e la gente normalmente dice: “Ma davvero?” cosa che probabilmente accadrà anche questa volta. Le persone potrebbero non essere d’accordo, ma penso che finora abbiamo lavorato bene, il pubblico sembra aver pensato che abbiamo lavorato bene e l’Academy sembra aver pensato la stessa cosa.