Parte del gioco metanarrativo di WandaVision consiste nell’immergersi in un mondo sconfinato di riferimenti. Ci sono le easter egg, le strizzate d’occhio ai lettori di fumetti che possono far intuire i prossimi sviluppi. C’è poi un gioco di riferimenti a incastro tra universi. Basti pensare alla presenza di Pietro Maximoff nelle vesti di Evan Peters, che interpretò il personaggio nella saga degli X-Men, introdotto secondo il tropo narrativo del fratello che compare come cliffangher di fine puntata.

Di puntata in puntata, ad eccezione dell’ultima, il mondo fittizio diretto da Wanda adotta i codici narrativi delle sitcom adattandole di epoca in epoca. Vita da strega, La famiglia Brady, il The Dick Van Dyke Show fino a Malcolm e The office: WandaVision ripercorre indirettamente gran parte della storia della televisione.

C’è però una serie tv che, pur non essendo propriamente una sitcom, attraversa tutti gli episodi di WandaVision come un riferimento subliminale. Ha aiutato a definire il t...