L’epoca Game Boy Advance è tra le più amate dai fan Nintendo. A ben vedere, dato che solo due settimane fa lodavamo la Mega Man Battle Network Legacy Collection, in un aprile che è stato come un tuffo nel viale dei ricordi. Se nel caso del Blue Bomber si trattava però di una remastered, con Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp ci troviamo di fronte a un remake vero e proprio.

Dopo essere rimasto nel limbo delle uscite per circa un anno e mezzo, a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp fa capolino nelle librerie fisiche e digitali di Nintendo Switch a partire dallo scorso 21 aprile. Dietro la tavola di comando Wayforward Technologies, team americano noto per la cura nei giochi 2D come la saga Shantae e Mighty Switch Force. Wayforward Technologies eredita i primi due capitoli della saga guerrigliera di Intelligent Systems, cercando di svecchiarla graficamente e di attrarre nuovi fan.

Un Re-Boot per Advance Wars

Con Advance Wars, Intelligent Systems fece quello che sa fare meglio (giochi di strategia), utilizzando però una nuova veste. Abbandonate le atmosfere fantasy di Fire Emblem per quelle moderne, mise in campo un cast ristretto di protagonisti pronti a dare la propria vita per la città di Orange Star. Dal punto di vista narrativo è rimasto quasi tutto intatto, con i dialoghi ricchi di giustizia semplici e diretti, come del resto l’intero gameplay della saga.

Re-Boot Camp dà l’accesso immediato a entrambi i capitoli ma, sapientemente, chiede al giocatore di completare il primo, per non rovinarsi gli eventi del secondo. Una scelta molto apprezzata, che farà felice sia il novizio (che vedrà il gioco come un’opera unica divisa in due grandi atti), che il veterano, che potrà scegliere di gettarsi subito nelle vicende fantapolitiche di Black Hole Rising.

advance wars re-boot

Il remake sviluppato da Wayforward Technologies contiene i primi due capitoli della serie per Game Boy Advance, arricchiti da una serie di modalità extra, dal nuovissimo aspetto grafico e dal doppiaggio italiano. Assenti purtroppo i due capitoli successivi per Nintendo DS, probabilmente per la poca praticità di conversione del gameplay su due schermi. Se da un lato è un peccato dall’altro, nel caso questo Re-Boot dovesse funzionare potrebbe tramutarsi nell’occasione di creare una seconda collezione.

Il design del cast principale è, ora come allora, semplice e memorabile. In perfetta tradizione Intelligent Systems, ma con un distacco netto dalle linee marcate e dai fronzoli di Fire Emblem. Con Advance Wars si prediligono le curve, i piedi pronunciati e i vestiti comodi, un design che si sposa alla perfezione con quanto fatto in passato da Wayforward. Il team americano rinfresca l’intera banda di guerriglieri dandogli una nuova linfa 2D, soprattutto nelle cut-scene dedicate agli attacchi speciali.

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Raccogliere l’eredità

Il punto di forza di Advance Wars è sempre stato un gameplay essenziale. Si tratta di uno strategico a turni di facile apprendimento che diventa impegnativo mano a mano che si procede nelle fasi avanzate. Le varie unità, siano queste le fanterie o i mezzi corrazzati, dispongono di caratteristiche precise che influenzano parametri come il movimento sulla mappa o il raggio d’azione dei loro colpi.

Nel corso degli scontri, che possono avvenire per terra, per aria e per mare, dovrete anche tener conto di aspetti come la visibilità o la portata dell’attacco nemico. Ogni battaglia si conclude quando riusciremo a conquistare il QG avversario o se elimineremo tutte unità nemiche. Ai tempi, Intelligent Systems spogliò la serie di tutti gli orpelli di Fire Emblem, a partire dal triangle system, per far avvicinare nuovi giocatori al genere.

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Wayforward Technologies raccoglie l’eredità e mantiene intatto il gameplay dei due giochi. La rivisitazione grafica abbandona la pregiata pixel art del Game Boy Advance per dei modelli 3D all’apparenza cheap, che avvicinano le battaglie ai successi per cellulari. Uno stile grafico che potrebbe far storcere il naso ai puristi, e sicuramente meno d’impatto della pixel art di inizio anni 2000.

Giochiamo alla guerra

I contenuti di Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp vi terranno impegnati per almeno una sessantina d’ore. Oltre alle due campagne, e alle sfide singole dove testare le proprie strategie, nel gioco è presente sia un editor mappe che una modalità multigiocatore. L’editor di mappe vi permette di sbizzarrirvi con tutte le unità di gioco e con i diversi tipi di terreno. Purtroppo, ci si limita a griglie rettangolari, senza sfruttare appieno le capacità di Nintendo Switch.

La modalità multigiocatore invece vi permette di affrontare un amico sia in locale che online, a patto che abbia, ovviamente, una copia del gioco. Entrambe le modalità vi garantiranno punti e premi da poter riscattare nel negozio di gioco, che raccoglie bozzetti e video dei protagonisti.

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Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp è un ottimo punto d’ingresso nel genere strategico, e i due titoli hanno retto la prova del tempo. Il lavoro di modernizzazione di Wayforward rende inoltre più digeribile ai giocatori di oggi anche l’aspetto tecnico. Siamo sicuri che chi si approccerà per la prima volta alle battaglie di Orange Star ne resterà compiaciuto e soddisfatto. E chissà, magari dopo tutte le sfortune dello scorso anno, potrebbe davvero segnare la rinascita della serie.

VOTO8,5
Tipologia di gioco

Advance Wars 1+2: Re-Boot Camp è il remake dei due classici strategici per Game Boy Advance, con nuove funzioni e un comparto grafico completamente rivisto.

Come è stato giocato

Ho affrontato i due capitoli principalmente in modalità portatile, grazie a un codice gentilmente offerto da Nintendo.