Per coloro che sono cresciuti a pane e JRPG, Tales of Symphonia è senza dubbio un titolo in grado di scatenare ricordi meravigliosi. Ricordi di inizio anni Duemila, quando il titolo arrivò in Europa, facendo scoprire a tutti la saga dei Tales of, che in Giappone era ormai giunta al quinto episodio. Il successo fu immediato, anche grazie alla scarsa presenza di JRPG su GameCube, piattaforma di riferimento del titolo in questione. Questo gli permise di vendere quasi un milione di copie in tutto il mondo per la sola console Nintendo, con un incasso totale di quasi due milioni e mezzo di copie vendute se si considerano anche le successive release PC e PlayStation 2.

Tale successo ha permesso a Tales of Symphonia non solo di svilupparsi in opere trans-mediali come serie animate, libri e fumetti, ma anche di venire riproposto in nuove versioni. Dopo una rimasterizzazione in HD per PlayStation 3 e PC, gli sviluppatori hanno permesso al titolo di approdare anche su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch con un’edizione disponibile dal 17 febbraio di quest’anno.

Ma varrà la pena tornare nel mondo di Sylvarant per rivivere l’avventura di Lloyd e di Colette? Scopritelo nella nostra recensione!

Tales of Symphonia

DOVERE E SACRIFICIO

Tales of Symphonia Remastered ci vede nei panni di Lloyd Irving, spigliato ragazzo che si trova catapultato in una storia più grande di lui. Lloyd deve infatti accompagnare la sua cara amica Colette in un lungo viaggio per ripristinare il mana, ormai quasi del tutto assente nel mondo di Sylvarant. Le conseguenze di questo rituale, però, potrebbero cambiare le vite dei nostri protagonisti per sempre, costringendoli a fare delle scelte importanti e a vivere un’avventura dal respiro epico e, per certi versi, persino drammatico.

Evitiamo di entrare più nel dettaglio, ma la storia del titolo sviluppato da Namco Tales Studio regala diversi colpi di scena. Il viaggio di Colette assume presto connotati ben più profondi e in grado di colpire dritti al cuore tanto Lloyd, quanto anche Genis, Kratos, Raine e gli altri membri del party reclutati nel corso del gioco. Sono passati vent’anni dall’uscita originale di Tales of Symphonia, ma è innegabile che il comparto narrativo sia rimasto la punta di diamante della produzione. Un’affermazione che potremmo anche estendere all’intero franchise, del quale Symphonia rappresenta senza dubbio uno dei punti più alti.

Tales of Symphonia

UN PEZZO DI STORIA

Da un punto di vista ludico, Tales of Symphonia Remastered è un gioco ancora oggi molto divertente, ma che non riesce a celare la sua età anagrafica. Il combat system ci porta a utilizzare un personaggio alla volta, lasciando nel frattempo gli altri in balia dell’IA. IA che potremo ovviamente programmare, andando così a decidere l’approccio dei nostri compagni di ventura. Passando da un eroe all’altro dovremo combattere i nostri avversari attraverso una visuale laterale. Sarà nostro dovere, quindi, alternare attacchi, difese e magie per avere la meglio sui numerosi nemici che popolano Sylvarant.

Il sistema di crescita del party, basato sulle Exosfere, è sicuramente uno degli aspetti meglio riusciti del gameplay. Questo perché permette di potenziare i vari personaggi in seguito non solo a un semplice aumento di livello, ma anche tramite quest secondarie, eventi narrativi e altre situazioni legate fortemente al comparto narrativo. Una scelta che, ancora oggi, ha saputo entusiasmarci non poco. Per il resto, ci troviamo di fronte a un JRPG d’azione abbastanza classico, che mescola l’esplorazione di piccole aree con sezioni nell’overworld e numerosi combattimenti.

Tales of Symphonia

UNA REMASTERED INCOMPLETA?

Da un punto di vista visivo, Tales of Shymponia Remastered non si discosta molto dalla versione vista su PC nel 2016. Alcuni elementi sono stati rifiniti e ripuliti, permettendo al titolo di non sfigurare neppure se giocato su PlayStation 5 o Xbox Series X. Il risultato, però, è un gioco con modelli 3D innegabilmente datati e un frame rate incapace di superare i 30 FPS. Impeccabile, invece, la colonna sonora di Motoi Sakuraba, che regala sincere emozioni traccia dopo traccia. Per i non anglofoni, segnaliamo infine la presenza di un’ottima localizzazione in italiano.

A differenza della raccolta uscita nel 2013 su PlayStation 3, è bene evidenziare l’assenza di Tales of Symphonia: Dawn of the New World, sequel uscito nel 2008 su Nintendo Wii. Un vero peccato, se si considera il prezzo di lancio di questa Remastered. Sono state inoltre apportate alcune migliorie al sistema di movimento di un veicolo che è possibile guidare nella seconda parte dell’avventura. Migliorie che non stravolgono l’esperienza di gioco, ma che comunque non possono che fare piacere.

IL RITORNO DI UN CLASSICO

Tales of Symphonia Remastered rimane un titolo sensazionale, nonostante gli anni sulle spalle. Questa nuova edizione è sicuramente una buona occasione per i giocatori di mettere le mani su un pezzo di storia videoludica, ma è innegabile che il lavoro fatto per aggiornare l’opera targata Namco non sia tra i più curati. L’assenza di Dawn of the New World e il frame rate ancora fissato ai 30 FPS ci spingono ancora a preferire la raccolta Chronicles uscita nel 2013, consigliando l’acquisto di questa nuova riproposizione soprattutto ai possessori di Nintendo Switch. Se però amate questo genere di gioco e il prezzo di circa quaranta euro non vi spaventa, Tales of Symphonia Remastered rimane un’esperienza da provare almeno una volta nella vita.

VOTO7.5
Tipologia di gioco

Tales of Symphonia Remastered un JRPG d’azione del 2003, riproposto al giorno d’oggi su PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch.

Come è stato giocato

Il titolo è stato giocato su PlayStation 5 grazie a un codice cortesemente fornitoci dal Publisher italiano.