Focus On - Le console sono morte

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Le console sono morte, viva le console!

Le console sono morte. O meglio, è morto il concetto di console che ci aveva accompagnato dal NES fino alla Playstation 3. Ricordate le promesse sul Cell? L'Emotion Engine? Il processore Dolphin del Gamecube? Il Mode7 del Super NES? Bene, da qualche mese tutto questo appartiene ufficialmente al passato. Per la prima volta nella storia del gaming a partire da Xbox One e Playstation 4, entrambe le console maggiori saranno, di fatto, dei PC Custom, strutturati in modo tale da essere ottimi per il gioco ma pur sempre dei computer costruiti con pezzi abbastanza standard.

La rivoluzione che Mark Cerny ha portato in Sony è stata culturale prima ancora che tecnica, mentre Microsoft punta sulla convergenza da ormai dieci anni, l'azienda giapponese si è sempre mostrata molto più restia e la Ps3, il sogno impossibile di Kutaragi - san, rappresenta probabilmente il massimo esempio della tecnologia ludica così come la si intendeva fra gli anni '80 e il 2000. API dedicate, devkit costosi, architettura complessa, per anni si è discusso della caratteristiche tecniche di Ps3 e, in molti, hanno accusato Sony di essere poco lungimirante, puntando su tecnologie forse sulla carta migliori, ma di difficilissima implementazione. Bene, con Playstation 4 tutto questo appartiene al passato, insieme ad Xbox One le due nuove console hanno imboccato senza più remore la strada della convergenza totale, superando addirittura il tabù dei devkit, accettando di buon grado la perdita dell'eccezionalità tecnologica che, almeno per i primi mesi, garantiva alle console un certo vantaggio sui PC. Per la prima volta in assoluto, infatti, le due macchine di punta non saranno più potenti dei PC di fascia alta, anzi, è già possibile - con un investimento non troppo alto - assemblare computer decisamente più performanti di Xbox One e Playstation 4.

Questa scelta, ovviamente, obbedisce sia a fattori tecnologici che economici; da un lato i produttori di CPU (Intel in testa) si stanno rendendo conto che, superata una certa velocità, la Legge di Moore comincia a non essere più valida, dall'altro la crisi economica e le susseguenti difficoltà nel finanziare i cosiddetti giochi a tripla A hanno imposto la creazione di macchine da gioco meno pretenziose che in passato, approcciabili anche con budget non superiori a quelli spesi in questa generazione.

Inoltre l'approccio PC - Like permette di razionalizzare i costi di sviluppo, consentendo un'uscita pressoché simultanea dei titoli su PC, Playstation 4 ed Xbox One.

Vedremo nei prossimi mesi e anni se questa nuova strategia porterà i suoi frutti, in ogni caso, per noi vecchi giocatori abituati alle insanabili diatribe fra PC e console si tratta di un duro colpo. I PC hanno vinto, forse in un modo che non si sarebbero aspettati nemmeno loro, ma hanno vinto.

P. S: In questa analisi abbiamo tralasciato volutamente Nintendo per un motivo ben chiaro, la casa di Kyoto di fatto non introduce un nuovo hardware dai tempi del Gamecube (Wii e Wii U sono upgrade tecnici della console quadrata) e, spiace dirlo, ma con la sua strategia si è messa ai margini dell'attuale console war.

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