Fortnite Battle Royale, da extrema ratio a fenomeno di costume

Come una delle produzioni non meglio riuscite di Epic Games sia diventata una macchina macinasoldi: la storia di Fortnite

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Fortnite fu annunciato nel lontanissimo 2011. Lontanissimo è esagerato, dite? Beh, in quell’anno Nintendo 3DS usciva in Giappone, e un certo giochino chiamato The Elder Scrolls V: Skyrim faceva il suo roboante esordio, per poi continuare ad uscire su ogni piattaforma esistente nei successivi sei, sette anni (ma questa è un’altra storia). Sarebbe dovuto essere la next big thing di Epic Games, un titolo il cui velo fu tolto addirittura da Cliff “Gears of War” Bleszinski. Poi, dal 2011, del gioco si persero un po’ le tracce, e della pubblicazion prevista per PCXbox 360 non se ne seppe più nulla. Fino al 2014, quando Fortnite tornò a mostrarsi con un trailer, per tornare poi in pompa magna durante l’edizione 2015 dell’Electronic Entertainment Expo.

Flash forward velocissimo di due anni in cui, finalmente, il nuovo lavoro di Epic Games viene accompagnato da una data di uscita: 25 luglio 2017. C’è un però: Fortnite venne pubblicato in accesso anticipato su PC, PlayStation 4Xbox One, con tanto di prenotazione prevista su più pacchetti di acquisto (dai 40 ai 150 euro circa). Il gioco – disse il team all’epoca – sarà free to play “prima o poi”. Cos’era Fortnite in data 25 luglio 2017? Uno shooter in terza persona cooperativo che mescola le dinamiche dei tower defense ad una estetica che ricorda Team Fortress, con tanto di zombie. Precisamente, Tim Sweeney (fondatore di Epic Games) descrive il titolo come Minecraft che incontra Left 4 Dead. Il che è vero, ma per una serie di motivi (principalmente la mancanza di mordente già sul medio termine), fa sì che Fortnite sia tutt’altro che la nuova hit di una software house storica, ma in crisi di idee da tempo.

Altro flash forward velocissimo. Cos’è Fortnite, oggi? Uno dei giochi più cercati su Pornhub, tra le altre cose.

[caption id="attachment_183361" align="aligncenter" width="600"]Fortnite Pornhub I dati forniti dagli analytics di Pornhub in merito alle ricerche di “Fortnite”[/caption]

Cos’è successo nel frattempo? L’arrivo di PlayerUnknown’s Battlegrounds. PUBG è stato un vero e proprio terremoto, un fenomeno da anno zero per l’industria dei videogiochi. A prescindere o meno dal suo valore effettivo, il titolo ideato da Brendan “PlayerUnknown” Greene ha rappresentato una presa di coscienza per tutti. Un videogioco in stato embrionale, in via di sviluppo e con diversi problemi tecnici è riuscito, soprattutto grazie alla spinta promozionale degli streamer di Twitch, a diventare uno dei titoli più venduti e giocati dell’anno.

Tutto ciò grazie ad una revisione della formula classica dei battle royale (che PUBG non ha inventato, un merito che si assegna erroneamente alla produzione). Togliendo il crafting e la minaccia esterna di zombie o mostri vari che siano, punta tutto su una formula di gioco immediata e coinvolgente, che porta in egual misura ad odiare il gioco oppure ad incasellare una partita dietro l’altra, come le proverbiali ciliegie. Parliamo di PUBG perché è proprio grazie al suo successo se Fortnite, oggi, è diventato un fenomeno di costume. Epic Games decide di fare una mossa caparbia: inserire la modalità battle royale.

[caption id="attachment_183362" align="aligncenter" width="1200"]Fortnite Battle Royale costumi I contenuti cosmetici di Fortnite Battle Royale sono già moltissimi[/caption]

Via gli zombie, dentro una mappa (pur non estesa come quella di PUBG) nella quale catapultare cento giocatori con l’obiettivo di rimanere l’ultimo in vita. Rimane ovviamente tutto l’impianto della costruzione degli edifici, così come il loot delle armi a grado di rarità, come nel gioco originale. Quella che poteva sembrare inizialmente solo un’operazione ruffiana diventa in realtà il colpo di reni definitivo. Fortnite Battle Royale è infatti gratuito, completamente slegato dal gioco principale, su PlayStation 4 non richiede neanche la sottoscrizione a PlayStation Plus, ed è supportato dal cross play su tutte le piattaforme (inclusa la recentissima versione per mobile). Per tutti questi motivi Fortnite è risorto dalle ceneri diventando, ad oggi, il prodotto di intrattenimento videoludico perfetto.

"Fortnite è risorto dalle ceneri diventando, ad oggi, il prodotto di intrattenimento videoludico perfetto"Su Twitch spopola oltre ogni limite. Solitamente, sono i publisher a cercare le personalità classiche oppure quelle del web per promuovere il proprio prodotto. Fortnite è talmente sexy che sta facendo girare il mondo al contrario, con casi come quelli del rapper Drake che organizza una live insieme a Ninja (uno degli streamer più famosi e remunerati della piattaforma) in grado di infrangere qualsiasi record mai registrato dal portale. Rimanendo nell’ambito del web, la famosa e/o famigerata star di YouTube, Logan Paul, ha annunciato che farà il suo ingresso su Twitch proprio con dei livestream di Fortnite.

[caption id="attachment_183363" align="aligncenter" width="1280"]Fortnite Twitch Fortnite e Twitch sono una sola entità, ormai[/caption]

A febbraio, il titolo è stato capace di generare introiti dalle microtransazioni (non solo, ma per la stragrande maggioranza) per un totale di 126 milioni di dollari, mentre PUBG (venduto su Steam a 30 euro circa) ne ha generati solo 103.

La versione mobile sarà un altro sprint notevole in termini di popolarità, mentre nel frattempo sta distruggendo le Wi-Fi delle scuole americane, le quali sono costrette a bloccare i router per evitare il sovraccarico. Il gioco punta anche ad aggiungere novità come la modalità con cinque squadre da venti giocatori giù annunciata.

Se PlayerUnknown's Battlegrounds è stato indubbiamente il fenomeno videoludico del 2017 (gli Italian Video Game Awards l'hanno premiato come Miglior Gioco Innovativo, ad esempio), Fortnite Battle Royale è già il titolo multiplayer di culto del 2018, e la sua strada è tutta in discesa.

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