La notizia della settimana - Il rinvio di The Witcher 3: Caccia Selvaggia
CD Projekt RED costretta a spostare a febbraio 2015 l'uscita del capitolo conclusivo della serie: le possibili spiegazioni
Quando un rinvio è la notizia principale di una settimana importante, che vede uscire un titolo a lungo atteso come Titanfall, deve trattarsi per forza di qualcosa di grosso. Ed inaspettato. Perché tutto ci aspettavamo, ma che The Witcher 3: Caccia Selvaggia sarebbe stato rimandato, decisamente no. Intendiamoci, l'eventualità c'è sempre, ma vederlo spostato a febbraio del 2015, tra praticamente un anno, è qualcosa che dispiace.
Il titolo di CD Projekt RED era tra quelli che più recava su di sé le aspettative di qualcosa di nuovo, di un'introduzione in una new gen che fa ancora fatica a decollare. Avremmo verificato più in là, e verificheremo, successivamente, quanto questo sarebbe stato vero dal punto di vista del gameplay, ma l'avevamo già intuito per quello che riguarda la componente grafica del titolo, forse quella di maggior impatto in assoluto nell'attuale panorama videoludico. Non sappiamo a cosa sia dovuto il invio, né è possibile pensare che sia da imputare alla sola estetica ma, alla luce di quanto successo con Watch Dogs, è possibile che parte del problema stia proprio lì, in una tecnica che, nelle intenzioni, dovrebbe essere di qualità assoluta su PC, ma che probabilmente a fatica si riesce a replicare su PlayStation 4 e Xbox One.
Guardando al lato positivo della cosa, il rinvio di The Witcher 3: Caccia Selvaggia lascia intendere una suprema attenzione da parte del team di sviluppo nella sua realizzazione. Stiamo parlando di una compagnia che ha sempre seguito il motto degli sviluppatori della vecchia guardia, ovvero “il gioco uscirà quando sarà pronto”. Un rinvio di simile entità è certamente difficile da digerire, visto che molti si aspettavano un'uscita entro il terzo quarto dell'anno, ma certamente i giocatori, e la qualità finale del gioco, ne beneficeranno in maniera sensibile.