La notizia della settimana - L'annuncio di Nintendo 2DS
Cosa secondo noi va bene e cosa no nella strategia di Nintendo dietro la sua nuova console portatile
Nintendo che annuncia un redesign di una sua console portatile è qualcosa al quale giornalisti ed appassionati sono più che abituati: ha riproposto Game Boy, Game Boy Advance, Nintendo DS e Nintendo 3DS in vari modi, più o meno utili, ma tutti con il loro senso. Sì, anche quella piccola gemma incompresa che risponde al nome di Game Boy Micro. Non si può certo rimanere stupiti quindi fronte all'annuncio di Nintendo 2DS, se non nelle tempistiche, visto che nemmeno un rumour era uscito al riguardo. Più prevedibile è stata la reazione di una parte degli addetti ai lavori e di molti supposti amanti dei videogiochi che, come molto spesso accade su questioni inerenti a Nintendo, hanno esibito reazioni scomposte.I fatti, prima. Nintendo decide di ampliare l'offerta di console portatili, inserendo una nuova macchina che si va ad affiancare a Nintendo 3DS e Nintendo 3DS XL. Si noti bene, affiancare, non sostituire, quindi offrire qualcosa in più; molti hanno reagito come se invece gli venisse tolto qualcosa, cosa niente affatto vera. Il nuovo handheld ha una concezione diversa rispetto ai suoi fratelli, come evidente dal suo design e dal suo target di riferimento: viene abbandonato l'aspetto a conchiglia e, cosa importante, viene levata allo schermo superiore la capacità di esibire la tradimensionalità, anche se la console farà girare tutti i titoli del parco Nintendo 3DS. La compagnia di Kyoto afferma di voler indirizzare questo dispositivo ai piccoli giocatori, per aspetto e solidità, ed al contempo di voler offrire ai loro genitori una opzione a basso prezzo, visto che la console dovrebbe costare 129$ negli USA e, seguendo lo strambo cambio 1:1 che affligge il mercato dei videogiochi, 129€ in Europa.
Cosa c'è di sbagliato o incomprensibile in una strategia simile, che mira a differenziare ulteriormente un prodotto per favorirne una ancora maggiore diffusione? Niente, eppure, oltre che di immancabili e gustosissimi meme, il web s'è riempito di feroci critiche e persino di articoli di prestigiose testate che, in modo più composto, esibivano lo stesso spirito, spesso culminante in variazioni sul tema dell'ormai stantìo “Nintendo is doomed”. Ora, non c'interessa essere la difesa di ufficio di nessuno, ma tanto vorremmo capire il perché di un certo atteggiamento verso la casa di Kyoto, non per piaggeria, ma perché a furia di sparare a zero si finisce col mancare totalmente quella che dovrebbe essere un'analisi circostanziata. Che non può essere “Nintendo dimostra che il 3D è inutile e non sa che farne”, perché ha sul mercato altre due console che lo supportano e perché tenta sempre di mettere nei suoi giochi qualcosa che ne valorizzi l'effetto (Super Mario 3D Land docet); e se ci sarà un passo indietro nella prossima console portatile, in futuro (come pensiamo) sarà una scelta legittima, la normale fine di un'esperienza.Quello che invece vorremmo capire è come Nintendo 2DS possa essere un'alternativa economica rispetto alla versione normale di Nintendo 3DS, costando solo 40€ in meno. Per una simile cifra, infatti, probabilmente anche un genitore poco informato preferirebbe una versione della console che anche il meno avvezzo ai videogiochi dei commessi può riferirgli avere semplicemente “qualcosa in più”. Inoltre, è facile trovare Nintendo 3DS ad un prezzo inferiore rispetto ai 169€ consigliati, ed ecco che il margine si assottiglia. La scelta di non tagliare il prezzo della versione normale della console e di proporne una versione più economica è condivisibile, però a nostro avviso ci dovrebbe essere un maggior scarto in termini di prezzo tra esse. Un prezzo consigliato sotto la soglia psicologica della tripla cifra (magari 99€) probabilmente non sarebbe impraticabile, Nintendo 2DS siamo sicuri non costi molto nei materiali e nella produzione, ed una maggiore aggressività dell'azienda di Kyoto potrebbe portare risultati inaspettati.
Il prossimo lancio di Nintendo 2DS quindi, in definitiva, sembra essere il frutto di una buona strategia da parte della compagnia giapponese, che ha però nell'elemento prezzo un fattore d'incertezza: sistemato quello, la nuova versione della console portatile potrebbe veramente raggiungere volumi di vendita ragguardevoli.