Il videogiocatore, si sa, è un animale strano. Volubile, spesso irascibile, poco incline al perdono, si distingue soprattutto per la sua insaziabilità, per la cronica e patologica avidità.

 

 

L’apprezzatissimo Nintendo Classic Mini: NES, per esempio, non aveva nemmeno debuttato sul mercato, che già si fantasticava su ulteriori e successive riduzioni e riproposizioni di altre gloriose console del passato, non lesinando, tra l’altro, sulle critiche al catalogo inspiegabilmente e ingiustamente limitato della piattaforma della Grande N destinata, di lì a poco, a diventare fenomeno di massa, oltre che inestimabile fonte di ricchezza per collezionisti e opportunisti.

Con Nintendo Classic Mini: SNES, la storia si sta ripetendo identica. Invece di goderci l’idea di poter rimettere mano a grandi classici dell’epoca 16-bit, oltre al lusso di risolvere un salotto con un oggettino dal desing meravigliosamente retrò, siamo g...