Uscito nel giugno del 2013 su PlayStation 3, The Last of Us è stata una delle esclusive PlayStation più importanti degli ultimi anni. I ragazzi di Naughty Dog sono riusciti a dare vita a una storia così emotiva da diventare un punto di riferimento all’interno della narrazione videoludica. Un punto di riferimento raggiunto (e forse superato) solamente da The Last of Us Parte II, seguito pubblicato nel 2020 su PlayStation 4.

Negli ultimi anni è evidente come Sony abbia abbandonato la politica isolazionista che la teneva lontana dai giocatori PC. Timidamente, un titolo alla volta, le più celebri opere come Horizon Zero Dawn, Marvel’s Spider-Man e God of War hanno raggiunto anche piattaforme come Steam, ampliando di gran lunga il bacino d’utenza. Una mossa sensata, che sta premiando l’azienda nipponica, sempre più interessata a lavorare a questi porting. Sulla scia del successo della serie TV targata HBO, Naughty Dog ha quindi lavorato con Iron Galaxy per portare The Last of Us Parte I su PC. Una scelta accolta con giubilo dai giocatori di tutto il mondo.

Se avete bazzicato sui social negli ultimi giorni, avrete già scoperto che le avventure di Joel ed Ellie soffrono ancora di diversi problemi in questa nuova edizione. Problemi che non analizzeremo in questo articolo, dato che preferiamo focalizzarci sulla versione Steam Deck. Nel caso non sapeste di cosa stiamo parlando, ci riferiamo alla “nuova” console ibrida targata Valve, che permette di giocare l’intero catalogo Steam (e non solo) anche in portabilità.

The Last of Us Parte I

THE LAST OF US PARTE I

Prima di tuffarci nell’analisi di questo porting, è meglio però chiarire qualche dettaglio. The Last of Us Parte I è il remake del primo capitolo, uscito nel settembre dello scorso anno su PlayStation 5. Si tratta di un aggiornamento prettamente grafico, che non tocca narrativa o inquadrature, ma che migliora la quality of life generale del prodotto. I dev si sono permessi però di importare alcuni dettagli dal secondo capitolo della serie, garantendo così a Joel nuove animazioni e, più in generale, all’intelligenza artificiale di fare un netto balzo in avanti. Nonostante siano presenti ancora dei difetti da limare, l’IA di Ellie e dei vari NPC ha subito un notevole miglioramento. I personaggi sono ora più consapevoli dell’ambiente che li circonda e adattano le proprie azioni in base a quanto sta accadendo a schermo.

Al di là di questi perfezionamenti, la storia di The Last of Us rimane un vero e proprio gioiello di sintesi e di scrittura. Protagonisti e comprimari risultano estremamente reali, portando l’utente a empatizzare con loro in ogni singolo secondo dell’avventura. Se il gameplay funziona, ma non stupisce, lo stesso non si può dire degli scambi di battute tra i vari personaggi. Un vero metro di misura che ha permesso a Naughty Dog di posizionarsi sul mercato come una vera e propria garanzia di qualità. Un successo replicato con The Last of Us: Left Behind, espansione con protagonista Ellie e disponibile all’interno di questa Parte I.

The Last of Us Parte I

UN VIAGGIO ON THE ROAD DA GIOCARE IN PORTABILITÀ

Come già accennato in apertura, la versione per Steam Deck di The Last of Us Parte I non soffre di tutti quei problemi comparsi su PC. Questo a patto di permettere alla console di caricare gli shader, necessari per fare in modo che personaggi e ambienti ne escano con una qualità dignitosa. Si tratta di un’azione che il gioco fa in background una volta raggiunta la schermata di lancio e che potete monitorare osservando la percentuale in basso, a destra, dello schermo. Una volta raggiunto il 100%, potete quindi avviare il titolo di Naughty Dog e godervelo appieno.

Viste le limitazioni della piattaforma Valve, questa versione di The Last of Us non vanta tutti quei dettagli tecnici e tecnologici della controparte PlayStation 5 e PC, girando su impostazioni che rimangono nella media. In questo modo è possibile affrontare le avventure di Joel ed Ellie a 30 fotogrammi al secondo. Un risultato forse non eccezionale, che in portabilità risulta assolutamente accettabile. Segnaliamo, inoltre, che gli sviluppatori hanno inserito delle impostazioni pensate appositamente per Steam Deck, permettendoci di smanettare il meno possibile nei vari menù di gioco. Decisione per la quale gli siamo davvero grati.

Non lo nascondiamo: giocare a The Last of Us Parte I sdraiati comodamente sul letto è un vero e proprio piacere. Un piacere che in molti potrebbero voler provare questa estate in vacanza e che, grazie alla comodità di Steam Deck, è ora possibile raggiungere senza troppi compromessi. Ovviamente, quando si parla di giochi tanto esigenti in termini di potenza, la batteria della console Valve ne risente. Partendo da una carica del 100%, abbiamo visto la macchina da gaming spegnersi dopo un’ora e quaranta. Un risultato in linea con i già citati God of War e Marvel’s Spider-Man e che quindi non stupisce particolarmente.

UN CAPOLAVORO IN PORTABILITÀ

In attesa delle patch che sicuramente sistemeranno la versione PC, se avete Steam Deck dovreste davvero prendere in considerazione l’acquisto di The Last of Us Parte I. Certo, il costo di circa 60 euro potrebbe spaventare, ma si tratta di uno dei titoli più importanti dell’ultimo decennio videoludico. Un capolavoro che approda per la prima volta su PC e che, se non avete mai giocato, vale ogni singolo centesimo del suo prezzo. Ora non ci resta che aspettare l’annuncio di Parte II, in modo che più persone possibile possano capire il vero potenziale del team californiano.