Conferme, sorprese, piccoli scandali, curiosità e nomination che semplicemente non tornano (e non solo per noi, ovviamente).

Nel giorno dell’annuncio delle candidature da parte dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences (d’ora in poi AMPAS) per la 87esima Notte degli Oscar che si svolgerà il 22 febbraio presso il Dolby Theatre di Los Angeles, elenchiamo in 20 punti tutto quello che abbiamo imparato da queste nomination, tirando le somme al termine di questa lunga giornata.

Notizie shock mischiate ad annunci che ci aspettavamo: ecco le 20 cose (più una) che abbiamo imparato dalle nomination del 15 gennaio. L’ultima… è la conferma per noi di quello che sarà il duello finale per Miglior Film. La categoria più ambita di sempre.

  1. C’è qualcuno che dentro l’Academy… odia David Fincher. Ovviamente scherziamo… ma nemmeno troppo. Come è possibile che il suo nome non sia stato inserito dentro la cinquina per Miglior Regista per L’amore bugiardo – Gone Girl? Al suo posto non c’è nemmeno il Damien Chazelle di Whiplash (avrebbe avuto un senso: l’azzardo sulla giovane promessa) bensì il moscissimo Morten Tyldum di The Imitiation Game. Surreale. Per usare un eufemismo. Troppo crudele Fincher? Troppo cattivello il suo thriller?
  2. L’effetto Obama, dopo il successone di 12 anni schiavo dello scorso anno, sembra essersi affievolito. Va bene che Selma entra negli 8 Miglior Film ma sarebbe stata storica la candidatura di Ava DuVernay nella cinquina di Miglior Regista come prima afroamericana nominata in quella categoria. E invece niente. Anzi: per la seconda volta in quasi 20 anni, tutti gli attori nelle quattro categorie dedicate alla recitazione sono bianchi.
  3. aniston cakeJennifer Aniston ha dato tutta se stessa per la prima nomination come Miglior Attrice per Cake attraverso interviste e tour promozionali presso i membri dell’Academy. Niente da fare per lei e invece un posto per la Cotillard di Due giorni, una notte. E dire che la francese ha già vinto per La Vie en Rose (2007) ed è stata praticamente assente dalla campagna Oscar. Probabile che non pensasse minimamente di potercela fare. Invece la povera Aniston… più di un pensierino ce l’aveva fatto.
  4. Collegato al punto 2: possibile che il primo film compiuto con Martin Luther King protagonista non abbia permesso di far strappare un posticino come Miglior Attore al bravissimo David Oyelowo? E questo per lasciare spazio all’Alan Turing di Cumberbatch (The Imitation Game) o al Chris Kyle di Cooper (American Sniper)?
  5. Nell’anno del loro trionfo commerciale e critico grazie a 22 Jump Street e The Lego Movie, i nostri amati Lord & Miller vengono estromessi dalla cinquina per Miglior Lungometraggio di Animazione. Erano dati per favoriti nella categoria! Forse la decisione più assurda di tutte queste nomination 2015. Più folle del loro geniale e divertentissimo film… e della reazione di Phil Lord.
  6. Aveva ragione chi credeva alle possibilità di ripresa di American Sniper dopo essere stato snobbato ai Golden Globes e agli Screen Actors Guild Award. Il patriottismo ha prevalso ed ecco 6 nomination per il sorprendente campione d’incassi italiano di inizio 2015. Ma il leggero imbarazzo nei confronti dell’eccessivo, a nostro parere e non solo, appoggio dell’AMPAS ad American Sniper è testimoniato da un semplice fatto: il suo regista non è stato nominato. Nonostante si chiami Clint Eastwood.
  7. Ben 9 nomination per Grand Budapest Hotel dimostrano che l’Academy l’ha scelto come terzo incomodo tra i due fortissimi contender (vedi punto 20). Ma… a questo punto perché non nominare Ralph Fiennes a Miglior Attore visto che E’ il motore portante di tutta la pellicola? Torniamo sempre a Cumberbatch e Cooper inseriti al posto suo, di Oyelowo ed eventualmente anche di Gyllenhaal (Lo sciacallo). Parecchio sconcerto, peraltro l’assenza di nomination per il cast indebolisce le possibilità di Oscar importanti per la pellicola.
  8. Povero Christopher Nolan. Cinque nomination solo tecniche e nemmeno quella a Miglior Montaggio

    Povero Christopher Nolan. Cinque nomination solo tecniche (incluse quelle sul suono, nonostante le polemiche) e nemmeno quella a Miglior Montaggio nonostante uno degli stacchi più belli del 2014 (dallo Spazio al pianeta Terra all’interno di una videochiamata intergalattica tra Padre e Figlia). L’Academy, come nel caso di Fincher, non vuole avere troppo a che fare con autori di blockbuster redditizi pure parecchio ambiziosi.

  9. Per molti è considerato il più famoso critico cinematografico della Storia del Cinema Americano. Ma forse li ha stroncati così tanto che nonostante i tanti altri premi del 2014, Roger Ebert, soggetto del documentario postumo Life Itself, non è entrato nella cinquina del Miglior Documentario. E’ facile come battuta ma molti commentatori hanno chiosato riguardo la scelta con un bel: “Pollice giù!” (il giudizio che lui e il sodale critico Gene Siskel davano ai film brutti mutuandolo dagli imperatori romani). Noi salutiamo e rendiamo omaggio al Maestro scomparso il 4 aprile 2013 alla tenera età di 70 anni.
  10. Dopo tre anni di seguito a 9… la categoria Miglior Film si ferma a 8 slot. E questo conferma le previsioni di alcuni bravi analisti incerti sulla possibilità di avere ancora così folta la categoria anche nel 2015 con il sistema più complesso di voto dell’intera AMPAS.
  11. Se l’esclusione della Aniston da Miglior Attrice stupisce perché all’Academy è sempre piaciuta la celebrità trasformata da un film indy… l’assenza di Jessica Chastain, idolatrata per A Most Violent Year, sa per alcuni di assurdo complotto. Si vuole far vincere liscia la straordinaria Julianne Moore di Still Alice? L’Oscar più scontato del 2015, a questo punto, è già il suo.
  12. Abbiamo imparato che sarà invece bellissimo, e all’ultimo sangue, lo scontro Edward Norton vs. J.K. Simmons per Miglior Attore Non Protagonista. Premi l’eccezionale insegnante di jazz di Simmons (dato per favorito fin dal Sundance) o finalmente abbracci Norton dopo le due nomination di inizio carriera e un isolamento dal cinema che molti gli contestano (e un Oscar aiuterebbe a dimenticare)? È forse il duello personale più vibrante dell’Oscar 2015. Simmons ancora favorito ma… c’è Norton che avanza alle spalle.
  13. Gillian Flynn ha fatto un lavoro superbo per adattare il suo romanzo L’amore bugiardo – Gone Girl ma è entrata anche lei nell’assurda penalizzazione nei confronti del thriller adulto di Fincher (solo Rosamund Pike come Miglior Attrice… e basta!). Come Miglior Sceneggiatura Non Originale dentro al posto della Flynn lo Jason Hall di American Sniper. E c’è chi dice che la sceneggiatura di Hall… non sia per niente fedele rispetto alla biografia sul Chris Kyle di Bradley Cooper.
  14. Timothy Spall è troppo eterna spalla e sottotono per ambire all’Oscar? Forse sì. Un grande attore, il migliore per Cannes 2014… ma il suo pittore Turner non entra nel quadro del Miglior Attore Protagonista.
  15. Debacle totale, confermata dopo i Golden Globe, per Angelina Jolie e il suo Unbroken

    Debacle totale, confermata dopo i Golden Globe, per Angelina Jolie e il suo Unbroken. Come per la Aniston. L’AMPAS quest’anno non ha perdonato le grandi star donne.

  16. Eddie Redmayne ce l’ha fatta e nonostante sia quasi Non Protagonista ne La teoria del tutto… per l’Academy il genio in grande difficoltà (in questo caso Stephen Hawking) è sempre vincente. E soprattutto possibile Miglior Attore Protagonista.
  17. Altra curiosità che sta facendo impazzire gli analisti. Ma Foxcatcher… perché non tra i Miglior Film nonostante cinque nomination tra cui Miglior Attore Protagonista, Non Protagonista, Regista e Sceneggiatura Non Originale? Hanno nominato tutti gli ingredienti che fanno un Miglior Film… tranne il Miglior Film.
  18. Alla lunga Laura Dern è venuta fuori con la sua adorabile mamma in flashback di Wild. Fu nominata nel 1991 come Miglior Attrice Protagonista per Rosa scompiglio e i suoi amanti a soli 23 anni. La vedremo combattere per la statuetta con la quasi coetanea Patricia Arquette di Boyhood. Due mamme super. Bello scontro pure questo.
  19. Confermati i duellanti principali. Il Miglior Film si decide tra Boyhood e Birdman. Il naturalismo contro il virtuosismo.
  20. Ventesima cosa che abbiamo imparato: Dick Poop è la nuova Adela Dazeem.

L’87esima edizione degli Academy Awards si terrà il 22 febbraio al Dolby Theatre dell’Hollywood & Highland Center e verrà trasmessa, negli USA, dalla ABC. Leggi tutte le nomination.