Nel numero di Vanity Fair dedicato a Star Wars, la presidentessa della Lucasfilm Kathleen Kennedy dichiarava a proposito di Indiana Jones:

Un altro film si farà all’interno di questa compagnia [la Lucasfilm]. Non sono sicura di quando succederà, non abbiamo ancora iniziato a lavorare allo script, ma ne stiamo parlando.

Ovvio che, acquistando la Lucasfilm, la Disney abbia pensato anche al futuro di questo franchise creato da George Lucas e Steven Spielberg.

Eppure, parlando con /Film a margine degli impegni stampa per Jurassic World, il produttore, e marito di Kathy Kennedy, Frank Marshall ha dichiarato che, al momento, non ci sono ancora state né delle discussioni in merito a Indiana Jones 5 né circa l’eventualità di coinvolgere Chris Pratt nel progetto.

Curioso come questa affermazione giunga proprio mentre AICN ha appreso, da una fonte a suo dire estremamente affidabile, che la Lucasfilm avrebbe momentaneamente fissato la release del nuovo Indiana Jones all’ultimo quarto del 2018.

E a proposito di Chris Pratt, noi di BadTaste lo abbiamo incontrato a Parigi alla première europea di Jurassic World. Ecco cosa ci ha risposto quando lo abbiamo definito “l’Harrison Ford delle nuove generazioni”.

Parlando di Star Wars… Star Lord è stato descritto diverse volte come un nuovo Han Solo e non ti chiederò nulla sui rumour circa Indiana Jones, ma un sacco di gente pensa che tu potresti essere un grande Indiana Jones.

[Chris Pratt mi guarda divertito] Ragazzi, però mi pare che me lo stia chiedendo!

No, no, lo stai dicendo tu! Fammi arrivare al punto! Quello che voglio dirti è: possiamo affermare che tu sei l’Harrison Ford delle nuove generazioni?

Mi stai chiedendo se hai il permesso di paragonarmi a Harrison Ford? [Scoppio a ridere, ndr.] Certo che puoi farlo! No, scherzi a parte non lo so. Il mio primo manager mi diede, al tempo, una lezione importantissima della quale faccio ancora tesoro. Non necessariamente riguardante i paragoni con altri attori, però mi disse ciò: “Non devi mai paragonarti a qualcun altro”. Seguo ancora oggi questa regola. All’epoca la seguivo perché mi ritrovavo senza ingaggi, senza lo straccio di una parte mentre i miei amici venivano scritturati per questo o per quello, facevano audizioni per film, serie tv… E io mi domandavo “E a me? Perché non tocca nulla? Dove sono le sceneggiature per me?”. Grazie al mio agente ho imparato a non paragonare me stesso ad altri, vedere dove sto in relazione a un’altra persona. Ho imparato a focalizzarmi e a concentrarmi su me stesso.

Ma pensi che il tuo senso dell’umorismo sia una delle ragioni del suo successo? Tutti possono essere degli eroi, a volte basta avere una bella presenza sul grande schermo, ma l’ironia aggiunge tutto un altro spessore.

Sì, è vero, ma là fuori è sempre stato pieni di attori che hanno conferito parte della loro personalità ai personaggi che interpretavano o interpretano. Probabilmente appartengo a questa categoria. E sicuramente siamo in due o tre, compreso Harrison Ford [risate, ndr.]! No, davvero, non starò qua a fare un elenco, ma ci sono molti interpreti di questo tipo. Non starò qua a paragonarmi a loro, ma diciamo che sono i migliori in circolazione, suvvia! [risate, ndr.]