Le previsioni sui vincitori della Mostra di Venezia sono un’attività che ha poco a che vedere con il cinema o il gusto e molto a che vedere con le voci di corridoio, i contatti, le indiscrezioni, gli avvistamenti di attori o registi “rientrati” al Lido proprio nell’ultimo giorno e un po’ di spirito da scommettitore.

Arrivati a questo punto unendo quel che pare ormai scontato (Assayas è tornato al Lido, parte della produzione di The Master anche) e quel che era possibile capire dai gusti dei giurati (che non sempre coincidono con i film che girano o che interpretano), piazziamo anche noi la nostra scommessa.

Fermo restando che il palmares dei sogni è un altro e lo mettiamo più giù.

Invece sarebbe bello se, in un mondo ideale, Michael Mann e la giuria votassero così:

Leone d’Oro
E’ stato il figlio di Daniele Ciprì
Che esordio! E che audacia! Capace di far ridere e pensare su cinema, società e umanità senza usare i dialoghi ma solo con espedienti da vero regista quali montaggio, casting e fotografia, il primo film di Ciprì, se vincesse, segnerebbe uno standard qualitativo e inventivo cui sarebbe bello che il cinema italiano cercasse di adeguarsi.

Leoni d’argento
GRAN PREMIO DELLA GIURIA
Pietà di Kim Ki-Duk
E’ stato grande ma ha avuto la sua crisi, è tornato con un film che riprende molto del suo stile classico dalle fondamenta (sentimentalismo aureo e violenza spinta) e, in un festival senza guizzi paurosi, è stato da subito il beniamino di tutti.

PREMIO SPECIALE PER LA REGIA
The Master di Paul Thomas Anderson
Niente da dire, nessuno in questo concorso padroneggia la complessità della macchina cinematografica come PT Anderson. Con un passo più tranquillo del solito ma la consueta folle sperimentazione sul sonoro, la sovrapposizione di diverse musiche e un racconto per ellissi da far impazzire, almeno i registi in giuria non dovrebbero aver dubbi.

Coppa Volpi
MIGLIOR ATTORE
Joaquin Phoenix per The Master
Complice un personaggio dalla grande profondità e grazie ad un lavoro impressionante su tutti i muscoli del corpo per ottenere camminate, posture, smorfie e toni che non appartengono a nessun altro carattere della sua galleria Joaquin Phoenix ha messo a segno l’interpretazione più completa della sua vita, capace di oscurare anche quel gigante di Philip Seymour Hoffman.

MIGLIOR ATTRICE
Nora Aunor per Thy Womb
Il film è lei e lei è il film. In mezzo a tanti non professionisti, volti autentici e corpi da sud delle Filippine la sua faccia inespressiva si muove con mimesi straordinaria fino al precipitoso finale in cui poche, minime variazioni aprono il cuore di ogni spettatore.

Premio Osella

MIGLIOR SCENEGGIATURA
Bella Addormentata di Marco Bellocchio
L’ultima volta che l’ha vinto, invece che prendere il Leone, con Buongiorno, Notte si è arrabbiato non poco, ma Bellocchio si dovrebbe rassegnare. Anche stavolta la sua sceneggiatura è la più inesorabile, precisa e misurata di tutte.

MIGLIOR CONTRIBUTO TECNICO
Oleg Lukichev per la fotografia di Izmena
Un film così è possibile solo con gli incastri perfetti di luoghi, luce e idee di fotografia di Lukichev. Altrimenti non ha proprio senso nemmeno iniziare le riprese.

Premio Marcello Mastroianni
Hadas Yaron per Fill the void
La verità è che quest’anno gli attori esordienti non sono molti, almeno nel concorso, e non molto impressionanti. Hadas Yaron spicca.

Questa sera vi segnaleremo in diretta le premiazioni.