Fan in delirio sul red carpet del London Film Festival che attualmente sta animando la capitale inglese. Per essere una rassegna non glamour, c’è da dire che questo festival è apparso abbastanza scintillante. Se non altro, scintillante di flash che hanno coperto la star di questa serata: Daniel Radcliffe, che ha presentato al pubblico inglese la sua ultima fatica attoriale, Kill Your Darlings, diretto dall’esordiente John Krokidas.
 
Il film, mostrato per la prima volta al Festival di Venezia (leggi la recensione), ruota attorno all’incontro fatale tra i giovani padri maudit della Beat Generation: Allen Ginsberg, William Burroughs, Jack Kerouac. Presenti sul tappeto rosso londinese, assieme a Krokidas, c’erano la stella in ascesa Dane DeHaan (che nel film interpreta il tormentato Lucien Carr), Jack Huston (che presta il volto a Kerouac) e, ovviamente, il celebrato, applaudito, osannato Daniel Radcliffe.
 
Non stupisce che la stragrande maggioranza dei fan accorsi a strapparsi i capelli di fronte all’attore inglese gli abbiano piazzato davanti al naso foto che lo ritraevano nei panni di Harry Potter, a cui deve la propria fama. Benché riconoscente al personaggio che l’ha reso noto, Radcliffe ha confermato con questa interpretazione un percorso di maturazione già avviato con la sua controversa performance teatrale in Equus. Il ruolo di Ginsberg gli ha infatti offerto la possibilità di mostrare appieno le sue (finora inespresse) potenzialità attoriali, in un’interpretazione che lo vede alle prese, tra l’altro, con una passione omosessuale perturbante e virtualmente fatale nei confronti di Lucien Carr.
 
Relativamente breve il tempo concesso da Radcliffe ai microfoni della stampa online, fagocitato com'era dalla folla di ammiratori pronti ad acclamarlo. Come è giusto che sia, in fin dei conti: perché Radcliffe si riconferma ancora una volta creatura osannata dal pubblico, e che al pubblico deve tutto, al di là di qualunque perplessità intellettualoide. I critici possono anche storcere il naso di fronte a questa o a quell’interpretazione, ma tocca armarsi di coraggio per negare l’entusiasmo che stasera ha pervaso il red carpet di Kill Your Darlings. E, con tutto il dovuto rispetto, la Beat Generation c’entrava ben poco.