Lo dice Christian De Sica che “Era un po’ che non si faceva un film sulla scuola e ce n’era bisogno” e non è il solo a pensarla così. Quando arrivano alla roundtable di La scuola più bella del mondo i tre protagonisti (Miriam Leone, Rocco Papaleo e per l’appunto Christian De Sica) assieme al regista Luca Miniero, sono molto concentrati sull’esigenza di parlare della scuola, anche se il film appare tra i meno determinati a prendere di punta la questione e tra i più scanzonati sul tema.

In Italia di commedie scolastiche non se ne facevano da un po’, avete per caso guardato a quel che recentemente si è fatto all’estero?

Luca Miniero: “I film fatti all’estero li conosco ma non erano commedie, io invece gli volevo dare questo taglio qua, in fondo è una gita che in certi punti avanza proprio di pura forza comica. Invece degli italiani credo che La scuola di Luchetti sia il migliore sebbene sia molto affezionato a Io speriamo che me la cavo, il film e il libro. Ma temo che oggi sia un po’ datato”

Rocco Papaleo: “Mah sai, di film sulla scuola poi se ne sono sempre fatti ma uno così, con un doppio obiettivo, era da tempo che non lo si faceva, voglio dire uno così divertente e che contenga dei rimandi importanti verso un istituto che deve ritrovare centralità”

Miriam Leone: “È anche che in questo periodo di crisi se ne parla molto poco della scuola”

I bambini come sono stati scelti?

LM: “Ne abbiamo provinati 4000 prima di trovare sia la nostra classe toscana che quella napoletana e questo perchè assolutamente non volevo i soliti bambini ammaestrati che si vedono al cinema o in televisione”

Christian De Sica: “No come gli odiosi bambini dei film di una volta, quei terribili bambini attori con la voce impostata!”

LM: “Anche per questo credo sia un film con una certa complessità tecnica. Avevamo molto spesso almeno 30 persone in scena e i bambini in particolare che non fanno mai da sfondo ma si muovono, tutti si muovono e non stanno fermi a fare scenografia. In questo senso il film nasce come operazione sul linguaggio che è una cosa molto interessante. Quello che mi piace di questo film è il suo essere un’opera open air con diversi mondi che si intrecciano. Un film così ampio non lo si poteva girare chiuso in una casa o anche in una classe”.

ML: “Ogni bambino ha portato se stesso, addirittura avevamo un imitatore in erba che ha fatto una straordinaria imitazione di Rocco”.

Nel film ci sono gli inserti animati di Astutillo Smeriglia, come ci sei entrato in contatto?

LM: “Lo conosco da prima di questo film, perchè ho apprezzato i suoi corti animati, per questo l’abbiamo voluto per le scene dei sogni di Rocco. Originariamente dovevano essere non parlate, poi abbiamo visto che invece potevano esserlo e venire bene. Ad Astutillo abbiamo fornito delle descrizioni dei sogni e poi lui ha scritto questi inserti, è stato lui a voler inserire Dio”.

Il politico giovane che si fa i selfie è calcato su qualche reale politico toscano per caso?

LM: “No non è solo Renzi! Volevamo descrivere la modernità del PD, un ricorso alla tecnologia che spesso viene confuso con l’efficienza, come anche una gioventù che viene spesso confusa con la capacità. Oddio non che queli che c’erano prima fossero meglio…”

Questo film arriva in sala dopo diverse commedie e già la settimana prossima uscirà un’altra commedia, l’affollamento aumenta?

LM: “Eh si è vero ma del resto gli altri generi non li vanno a vedere! I film d’orrore, azione o fantascienza li fanno gli americani e non solo noi ma tutto il cinema europeo si è fossilizzato sulla commedia. Forse ora si sperimenta meglio in televisione”

RP: “Ad ogni modo le commedie incassano, prendi Anime nere che ha fatto 800 mila euro mentre una cacata di commedia che non voglio nominare fa almeno 2 milioni (ed è quella che ha incassato meno in questo periodo). Fossi un produttore capirei che la commedia ripaga anche se non fa sfaceli al botteghino”

CDS: “Si ma ci sono anche troppi attori che fanno troppi film! Sono sempre gli stessi, pensa che Manfredi mi disse che il numero di film che andavano fatti era uno l’anno e basta”

RP: “Io ne ho fatti 4….”

CDS: “Eh ma Bova ne ha fatti 8! Una volta i film comici li facevamo praticamente solo io e mio cognato [Carlo Verdone ndr]”

A proposito, sono ormai anni che non fai un film con Verdone…

CDS: “È perchè per tanti anni siamo stati con De Laurentiis che non ci voleva in un film solo perchè separati potevamo fare due film che avrebbero incassato invece di uno. Ora che possiamo fare? Al massimo I ragazzi irresistibili!”

Il tuo personaggio inizia molto cattivo, con una comicità cinica e bastarda ma lentamente si normalizza, ritorna come nei ranghi…

CDS: “È grazie ai bambini napoletani che da competitivo e prepotente diventa un’anima bella, come del resto sono tutte le persone che fanno questo mestiere, cioè maestri e presidi sono angeli di seconda classe che stanno a contatto coi bambini, angeli che andrebbero pagati un po’ di più. Ad ogni modo il preside è bastardo ma i suoi ragazzi studiano”

Nel film ha una parte anche Lello Arena, che da tempo non si vede, come ti è venuto in mente?

LM: “A Lello ci ho pensato perchè dovevo fare un film su Troisi che poi non si è più fatto proprio per l’opposizione di Lello. Allora mi è tornato in mente e l’ho voluto chiamare”

 

La Scuola più Bella del Mondo uscirà il 13 novembre.