Dopo 20 settimane di permanenza nei cinema del nordamerica, Rogue One: A Star Wars Story ha ufficialmente chiuso la sua scalata ai vertici del box office.

Come segnalato da BOM, lo spin-off di Guerre Stellari diretto da Gareth Edwards (già disponibile in home video sia in Italia che negli Stati Uniti) ha incassato ben 1.055.969,346 $ a fronte di un budget di circa 200 milioni (P&A esclusa). Un risultato pari a circa la metà di quanto incassato da Star Wars: Il Risveglio della Forza, ma comunque estremamente incoraggiante per la Lucasfilm. Oltre alla sostanziosa cifra in sé, era fondamentale per lo studio riuscire a verificare la presa sul pubblico del primo capitolo antologico della saga, una storia scissa dalla storyline principale e dalle elevatissime aspettative che hanno circondato la pellicola diretta da J.J.Abrams.

Va anche ricordato che, nonostante i costi elevati di blockbuster come The Force Awakens e Rogue One, la Disney e la Lucasfilm sono in grado di ottimizzare le spese di marketing facendo leva sulle iniziative e gli spot di co-branding ottenendo quindi una fetta di utili maggiore dal botteghino rispetto a altri tentpole. In corti discorsi, grazie al peso del marchio di Guerre Stellari, le spese promozionali direttamente affrontate dalla casa realizzatrice vengono abbattute perché si può sfruttare l’onda lunghissima della miriade di promo delle aziende che hanno acquistato la licenza di sfruttamento del brand.

Non è quindi un caso che Rogue One occupi il terzo posto nella speciale classifica delle pellicole che hanno generato più utili nel 2016 (maggiori dettagli in questo articolo).

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