Grazie a quei bizzarri corsi e ricorsi tipici di internet, nonostante siano passati quindici anni dall’arrivo nei cinema di Batman Begins, il primo film della Trilogia di Christopher Nolan dedicato all’icona della DC Comics, è tornato virale su twitter un estratto dal backstage del film.

Nello specifico si tratta di un passaggio che fa vedere come la versione “demoniaca” dell’Uomo Pipistrello vista da Jonathan Crane (Cillian Murphy) come effetto collaterale di una somministrazione non richiesta della sua stessa “medicina”, non sia stato realizzato impiegando la computer grafica, ma una vera e propria versione alternativa del costume del personaggio.

Una curiosità che i fan e le fan più attente di Batman Begins sicuramente conoscevano già, ma che abbiamo voluto comunque risegnalare per tutte le persone che, invece, la ignoravano:

 

Nel 2013, quando l’edizione da collezione della The Dark Knight Trilogy stava per arrivare in commercio in Collector’s Edition, venivamo a conoscenza con qualche settimana di anticipo del testo della lettera scritta dal regista contenuta nell’atteso cofanetto.

Ve lo riproponiamo qua sotto:

Un Messaggio da Christopher Nolan.

Sono trascorsi dieci anni da quando sono uscito dall’ufficio di Alan Horn tenendo nelle mie mani le chiavi di uno degli asset più preziosi della Warner Bros.

Non ho mai smesso di domandarmi perché abbiano deciso di affidare una cosa così importante a un giovane così inesperto – e se avevo già dell’esperienza, ero comunque paralizzato dal dubbio. Ragionandola a posteriori, potrebbe essere stata la mia più assoluta fiducia che un ritorno allo stile dei grandi blockbuster degli anni’70 con i quali sono cresciuto, sarebbe stata la chiave di volta per una rinascita in grande stile di Batman.

Pensavo che i miei punti di riferimento fossero originali, ma oggi appare abbastanza scontato il fatto che dieci anni fa ogni studio sperava che ogni tentpole prodotto fosse in grado di regalare al pubblico un’esperienza paragonabile a quelle dello Spielberg o del Lucas degli esordi, o a quelle della saga di James Bond.

Poche pellicole sono riuscite a spingere quel particolare tasto, e ho sempre pensato che i cambiamenti apportati all’arte del filmmaking siano stati troppo blandi. Ho assemblato una squadra composta dai migliori tecnici esistenti al mondo per avere un riscontro pratico della mia teoria, e, a ogni capitolo, abbiamo effettuato un ulteriore test, appropriandoci senza vergogna degli stunt e degli effetti speciali delle pellicole che abbiamo amato, con la speranza di riuscire a combinarli in qualcosa di nuovo e fresco.

All’inizio, non avevamo neanche il coraggio di sussurrare la parola “Trilogia”. Ma penso che tutti noi sapevamo in cuor nostro che se avessimo lavorato duramente, come dei forsennati, per dare forma a qualcosa in cui credevamo davvero, avremmo davvero avuto la possibilità di cesellare quest’arco narrativi in tre atti.

Lo studio ha avuto una enorme pazienza, cosa davvero rara per una major. Tre anni fra il primo e il secondo capitolo e altri quattro prima di giungere alla conclusione.

Batman vive e fiorisce grazie alle continue interpretazioni che ne vengono date, ma spero che il lavoro di questi tre film sia così ambizioso e coeso da resistere all’esame del tempo. Che possa rimanere una illustre e distinta lettura di un’icona importantissima.

La storia che troverete qui, è quella vicina al mio cuore e a quello delle persone che hanno lavorato con me – abbiamo cercato di rendere giustizia alla sagoma ombrosa e al cuore dark della trilogia del Cavaliere Oscuro.

Se tutto è andato per il verso giusto, dovremmo esserci riusciti.

Vi ricordiamo che quest’anno il regista di Batman Begins Christopher Nolan tornerà con il thriller Tenet.

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