Come anticipato qualche giorno fa con l’annuncio della riorganizzazione, lunedì è partito un ampio giro di licenziamenti all’interno di WarnerMedia.

Secondo quanto riportano le testate di settore, parliamo di circa 800 persone, a partire da tre importanti dirigenti le cui cariche erano diventate ridondanti.

Jeffrey Schlesinger, presidente di Warner Bros. Worldwide Television Distribution (che ha lavorato nella compagnia per oltre 37 anni), ha commentato: “ho attraversato sei fusioni, milioni di miglia di viaggi, migliaia di programmi venduti e miliardi di dollari generati… alla fine, c’è voluta una pandemia globale e una completa riorganizzazione della compagnia per farmi inciampare sull’ultimo ostacolo. Spero di essere sempre ricordato come l’unico dirigente a piombare a un party allo studio sul dorso di un elefante ai bei vecchi tempi”.

Ron Sanders, presidente di Warner Bros. Worldwide Theatrical Distribution and Home Entertainment, ha supervisionato la distribuzione cinematografica e home video per anni, fissando le date d’uscita dei film Warner e New Line Cinema in tutto il mondo. Gestiva anche le produzioni locali (per un totale di oltre 50 film).

Infine Kim Williams, EVP e CFO di Warner Bros. Entertainment, supervisionava le attività finanziarie dell’azienda da cinque anni.

Delle oltre 800 persone che lasceranno l’azienda, 650 fanno parte della Warner Bros., mentre circa 150/175 fanno parte di HBO.

La riorganizzazione di WarnerMedia è stata progettata da Jason Kilar, il nuovo CEO insediatosi a maggio, che per prima cosa ha licenziato Robert Greenblatt e Kevin Reilly consolidando tutte le divisioni produttive dell’azienda in un’unica entità supervisionata da Ann Sarnoff. L’obiettivo, ovviamente, è quello di semplificare le attività enfatizzando la nuova piattaforma streaming HBO Max.

 

 

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