Il cinema italiano… online??

(da ANSA)

Il cinema italiano non è online, questa è una verità che sappiamo tutti e siamo ormai venuti a patti con essa. Almeno non è online legalmente. Qualche film del catalogo Rai Cinema e qualcuno di Fandango sono da poco finiti su iTunes in vendita e noleggio e la cosa pareva già sufficientemente rivoluzionaria a molti. Ora invece l’ANICA (ovvero l’associazione di categoria che riunisce tutti i comparti dello spettacolo) annuncia che è al lavoro su un “portale” che si occuperà di vendere cinema italiano “ai medesimi prezzi che si vedono in rete”.

Maggiori dettagli sarebbero utili ma non ci sono (quanti film? vecchi o nuovi? quali prezzi? quelli di iTunes o quelli di FilmIsNow? in quali formati? per quali piattaforme? e via elencando), li si saprà probabilmente alle Giornate Professionali. Tuttavia ora come ora già sembra sospetta l’idea di viaggiare in solitaria, ovvero di creare una fonte autonoma e staccata dai maggiori venditori (nel mondo reale a qualcuno sarebbe mai venuto in mente di vendere i DVD solo in un negozio e non darli, per dire, a Blockbuster?).

Sia chiaro: non fossimo abituati agli exploit online delle associazioni di categoria italiane, non avremmo così paura di un unico cinema store in cui comprare o noleggiare tutti i film in diretta concorrenza con iTunes.

Il cinema americano online (in America). Disney sale sul treno di YouTube

(da YouTube Blog)

Con altrettanta mancanza di dettagli è arrivata in settimana anche la notizia dell’approdo delle produzioni Disney su YouTube. In America infatti da tempo il grande aggregatore è diventato anche videonoleggiatore e venditore di cinema di serie A. Al catalogo però mancava la Disney, come del resto spesso manca negli store che non sono Apple (essendo Apple e Disney parte della stessa azienda).

L’apertura verso altri partner sembra dunque un gesto inatteso e importante. Certo YouTube nel mondo del videonoleggio digitale non è un colosso e tra i concorrenti di iTunes Video Store è sicuramente il più debole. Tuttavia, da parte di due compagnie (Apple e Disney) storicamente poco simpatiche e inclini alla collaborazione un gesto del genere fa intuire che qualcosa sta cambiando.

I film disponibili tanto per iniziare saranno cose tipo I pirati dei Caraibi, Winnie the Pooh, Alice in Wonderland, Cars e Cars 2, tutti film che hanno avuto successo presso un pubblico prettamente infantile.

Su App Store i videogiochi in streaming e in abbonamento? NO!

(da VentureBeat)

Era inizialmente arrivata notizia di un profondo cambiamento nella politica dei videogiochi su iPad, subito smentita senza motivazioni.

E’ succeso che Big Fish, casa di produzione che ha già in vendità su App Store parecchi giochi, ha richiesto ad Apple di poter rilasciare una nuova app con tutti i suoi giochi in streaming. Ovvero si pagano 5 dollari al mese e si ha diritto a 30 minuti al giorno di gioco a qualsiasi prodotto Big Fish. Il gioco avviene in streaming e non scaricando l’app come si fa di solito.

L’innovazione è rivoluzionaria perchè si paga per il tempo di gioco e non per il possesso del gioco, un passo in avanti semantico ed economico che potrebbe mutare l’ecosistema videoludico in toto (OnLive sta tentando la stessa operazione su computer).

Apple aveva approvato l’app, tanto che Big Fish aveva rilasciato la notizia in pompa magna, salvo poi rimangiarsi l’affare e cancellarla dall’App Store senza dare motivazioni. Anche il numero uno di Big Fish dice di non sapere come mai l’idea, che era stata approvata dopo un periodo insolitamente lungo di incubamento (segno che a Cupertino ci hanno riflettuto non poco) è stata poi ritirata.

“So’ ragazzi, giocano”. Activision e i suoi 50 milioni di dollari in 6 giorni

(da TheVerge)

Un milione per 50$. E’ questa la cifra guadagnata da Activision in sei giorni (ma attenzione, i 50$ sono un abbonamento annuale quindi per un altro anno quegli utenti non spenderanno altro denaro) con le sottoscrizioni a Call Of Duty Elite. Si tratta di un servizio premium per i giocatori del nuovo gioco Modern Warfare 3 che prevede un miglioramento di tutte le funzioni della versione basic gratuita (che detto per inciso conta 4 milioni di utenti). Condivisione video, episodi di web serie a tema Call of Duty in esclusiva e altre raffinatezze, ma soprattutto una versione robusta di tracking e statistiche per il proprio gioco.

Call Of Duty Elite aveva aperto le sue porte l’8 Novembre in contemporanea con l’arrivo sugli scaffali del gioco.

Tutti su Twitter. +40% di utenti negli ultimi due mesi

(da Cablogrammi)

Il perchè non lo sa nessuno ma negli ultimi due mesi è stato registrato un aumento nell’utenza Twitter italiana come non si era mai visto fino ad ora.

Una delle ipotesi più probabili è che l’impennata sia dovuta agli eventi di cronaca politica nostrana, ovvero al fatto che la crisi di governo e la serie di problematiche e notizie arrivate a getto continuo in quei giorni, abbiano stimolato molte persone ad aprire un account per seguire da vicino una situazione che sicuramente era coperto meglio da Twitter che sui media generalisti (proprio per la sua struttura atomizzata e spezzettata).

A volte ritornano. Su Netflix

(da Variety)

In pochi lo conoscono ma Arrested Development è stata all’inizio degli anni 2000 una delle serie più di culto in assoluto. Trampolino di lancio per moltissimi comici e attori (Jason Bateman e Micheal Cera, per fare due esempi), terreno di ritorno per molti dei ragazzi di Happy Days (Ron Howard produceva e faceva la voce narrante ma nella serie comparivano regolarmente anche attori come Henry Winkler, cioè Fonzie) e grande innovatore di linguaggio televisivo. Una serie che dopo tre stagioni fu cancellata nonostante molti premi vinti e una base di fan accaniti che, evidentemente, all’epoca non erano sufficienti ma che con gli anni si è ingrandita a dismisura con il download legale (o meno) degli episodi. Tanto che oggi, 7 anni dopo la chiusura della serie (7 anni di citazioni, richieste di ritorno online e via dicendo), arriva la notizia che tutto il team originale (cosa incredibile visto i nomi che contava) torna insieme per una nuova stagione nel 2013.

Ancor più clamoroso, tutto questo non avverrà in televisione ma online, su Netflix (la piattaforma per videonoleggio più utilizzata in assoluto). Web 1 – TV 0.