La questione visto censura negli Stati Uniti (ma non solo) è un argomento spinoso visto che le restrizioni che lo regolamentano spesso sono veramente molto specifiche: una parola o un particolare dettaglio può portare un film dall’essere adatto a tutti, al PG-13 o direttamente al vietato ai minori.

È quello che è successo con Argylle – La superspia che, come ha spiegato il regista Matthew Vaughn (Kingsman, Kick-Ass), ha dovuto subire alcuni tagli – seppure di minore entità – per poter rientrare nella categoria PG-13:

Abbiamo dovuto apportare alcuni tagli per poter rientrare nel PG-13. Un paio di questi cambiamenti mi hanno un po’ irritato, a dire il vero. Mi sono detto “Davvero? Questo lo fa passare da PG-13 a vietato ai minori?”. Sinceramente mi veniva da ridere. A quanto pare – non ne avevo idea all’epoca – se ti sparano in testa automaticamente diventi vietato ai minori, per uno sparo al petto invece basta un PG-13. Mi sono chiesto come fosse possibile che uno sparo al petto fosse accettabile ma uno in testa invece no. Non penso che alle persone importi particolarmente in che punto ti sparano, se ti sparano… ti sparano e basta!

Il regista ha poi continuato spiegando però che il PG-13 è stata una sua scelta, nonostante sia noto per proporre al pubblico film vietati ai minori:

Ci sono film che non hanno bisogno di essere vietati ai minori, come lo era invece Kick-Ass. Il visto censura dovrebbe essere un riflesso di ciò che è il film e cosa mostra, non il contrario. Non si devono fare i film appositamente per ottenere uno specifico visto censura.

L’MPA – l’organo che assegna il rating ai film negli Stati Uniti – non è nuovo a queste dinamiche che spesso vengono aggirate senza alcun problema, basti pensare a come molti cinecomic, anche i più violenti, ricevano spesso un PG-13 nonostante mostrino scene dai toni horror e morti violente, come nel caso di Doctor Strange nel multiverso della follia.

Argylle – La superspia sarà al cinema dal 1 febbraio.

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