Nulla del mondo reale doveva apparire all’interno di Barbieland. Questa era una regola imprescindibile per le due scenografe di Barbie, il film di successo di Greta Gerwig con Margot Robbie e Ryan Gosling. Raccontano quindi Sarah Greenwood e Katie Spencer del lavoro dietro le quinte per dare vita al magico regno femminista di Barbie.

Dice Greenwood:

Non stiamo ricreando Mattel, stiamo interpretando la casa dei sogni attraverso gli ultimi 70 anni. Si tratta di un’amalgama di tutte le case di Kaufmann di Palm Spring. Ma doveva funzionare per la nostra storia. Ci sentivamo su Zoom con Greta due volte a settimana per delle conversazioni che erano filosofiche e intellettuali sulla natura delle bambole e cosa significhi essere una bambola.

Oltre alle spropositate quantità di rosa, le due scenografe hanno anche avuto la possibilità di abbellire le case con vari tipi di decorazioni, specialmente nel momento della festa. Racconta Spencer:

Quello era un mix di tutto. Un po’ di disco, un po’ di Studio 54, un po’ di Sweet Charity. C’erano i brillantini. È l’amore di Greta per Barbie. Aveva un sacco di Barbie, ma la sua preferita era quella anni ’80. È interessante: non mangiano, non bevono, quindi tutto quello che possono fare è ballare o guardarsi ballare ed essere felici.

Greenwood e Spencer hanno avuto carta bianca su moltissime cose. C’erano solo alcune regole specifiche come dice la prima:

Le regole di Barbieland erano: no nero, no bianco, niente del mondo reale.

Il bianco e nero entrano infatti in quel mondo solo quando Ken opera il restyling delle case, trasformandole nelle proprie Mojo Dojo.

Trovate tutte le informazioni su Barbie nella nostra scheda.

FONTE: IndieWire

Classifiche consigliate