L’apertura
Tutti in fila per l’inizio del Festival. Cannes è caratterizzato da code chilometriche e lunghe attese per qualsiasi cosa, ritrovare la classica, lunghissima coda per il film di Wes Anderson che ha aperto la manifestazione è stato confortante come gustare i sapori di casa. Alla fine del film appalusi ma non scroscianti.

Sbrodolarsi
Cannes che celebra Cannes. Il documentario su Woody Allen diretto da Robert Weide e qui presentato nella sezione Cannes Classics celebra continuamente il festival nel raccontare la storia del regista. Ecco perchè è stato preso a dispetto di una dubbia qualità

Stare nell’occhio del ciclone
Il primo giorno è stato il giorno di Sascha Baron Cohen, arrivato in pompa magna, con i suoi fotografi al seguito e un piano rigoroso di finti assalti e finte incursioni. La cosa più comica è che stando qui, vista la geografia del luogo (è tutto un lungo lungomare) e vista l’incredibile quantità di gente, di simili avvenimenti si viene a sapere o dai giornali o da twitter in tempo reale. Difficilmente li si vede accadere.

Il presidente
La serata d’apertura è importante quasi quanto quella di chiusura, la cerimonia d’ingresso con relativo red carpet pieno di ospiti e con gli attori del film d’apertura ne è il momento culminante.
Esilarante sentire, anzi, impossibile non sentire la voce al megafono che aizza la folla su un sottofondo martellante di musica funky da discoteca mentre annuncia con tono da dj “And now this year’s head of jury!! A big applause for Nanni! Mooooooooretti!!!”.

Il duro lavoro del giornalista
Fila necessaria ad entrare alla proiezione delle 11: un’ora.
Fila necessaria ad entrare alla proiezione delle 8.30: 5 minuti.
Ai giornalisti non piace svegliarsi presto.

Fuochi di fuoco
Primo evento serale non mondano e abbastanza grottesco è la festa di Firefox, il browser. Sono a cannes per un concorso di corti che promuovano il software. Vengono presentati i vincitori che sono anche invitati al festival, partono i fuochi d’artificio (dispendiosi per una no-profit) e si mangia molto, quindi molta stampa. L’aria è quella dei programmatori in vacanza.