Avevamo già citato le parole di Lee Cronin, regista di La casa – il risveglio del male, relative all’incredibile quantità di sangue finto – più di seimila litri – impiegato per la lavorazione dell’horror da oggi nei cinema italiani.

In una chiacchierata fatta con Variety a margine dell’uscita della pellicola, il regista è tornato a parlare di questa cosa specificando che la sua idea era quella d’impiegare il sangue come un vero e proprio personaggio.

Abbiamo usato 6500 litri di autentico, appiccicoso sangue finto cucinato apposta per l’occasione. Abbiamo dovuto noleggiare una cucina industriale per prepararlo, per mantenerlo fresco e riscaldarlo al bisogno, perché i personaggi vengono letteralmente ricoperti da esso. C’è davvero un sacco di gestione dei fluidi in questo film. Volevo che il sangue fosse come un personaggio, per questo era fondamentale azzeccare la giusta viscosità e il giusto aspetto.

Lee Cronin, che prima di La casa – il risveglio del male aveva diretto solo un altro film (Hole – l’abisso), racconta che Sam Raimi, produttore dell’antologia horror 50 States of fright a cui lui aveva lavorato dopo il suo film d’esordio citato poco fa, lo ha poi incoraggiato a proporgli la sua idea per una nuova iterazione di Evil Dead.

Mi sono incontrato col produttore Robert Tapert e con Sam a Los Angeles e ho raccontato loro le fondamenta della storia che volevo raccontare. Ho parlato con loro per 15 minuti e poi ho lasciato la stanza dove si era tenuto il meeting. Poi ho ricevuto una telefonata dal mio agente che mi diceva “La casa è tuo”. Al che io “In che senso?” e di nuovo l’agente “Che se non fai le cose per bene e lo perdi sarà solo colpa tua, quindi devi davvero darci dentro con la scrittura”.

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FONTE: Variety

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