Se c’è una figura che può riassumere bene la nuova edizione del Courmayeur Noir In Festival è Don Wislow, romanziere e sceneggiatore da poco al cinema con Le Belve (diretto da Oliver Stone), che sarà uno degli ospiti speciali, ponte perfetto tra le due anime del festival: letteratura e cinema neri.

Di motivi per seguire la manifestazione montanara di quest’anno ce ne sono. Non solo Wislow, ma anche la prima italiana di Hitchcock con Anthony Hopkins, The company You Keep di Redford (già visto a Venezia) e The Hypnotist di Lasse Hallstrom, oltre ai molti film meno noti (ma ugualmente neri) presentati dal comitato di selezione.

Come sempre ci saranno gli incontri con i principali autori italiani del genere, sia di carta che di celluloide, in più al solito sarà possibile vedere un horror: Tulpa (finalmente), il nuovo film di Federico Zampaglione, l’unico vero autore di questo genere al momento in attività in Italia. Tulpa è già passato con buoni esiti al FrightFest di Londra e qui è davvero atteso dopo la sorpresa di Shadow.

Ci sarà Davide Marengo con Breve storia di lunghi tradimenti, che tra gli autori italiani amanti del noir è il meno convenzionale e più personale (talvolta fino a tradire i presupposti del genere) e ci saranno Chiara Conti e Toni D’Angelo, protagonista e regista di L’innocenza di Clara, noir ispirato ad un fatto di cronaca ambientato tra i marmi di Carrara.

Ma a Courmayeur non disdegnano nemmeno il nero televisivo, che per fortuna non è quello delle serie criminali dei principali canali generalisti nazionali (tipo ispettori di montagna, preti detective et similia), ma quello più interessante e raffinato di FoxCrime, rete partner del festival che porterà la settima serie di Dexter e la quarta di Profiling accompagnata da, rullo di tamburi, Odile Vuillemin.