Per l’ultimo numero di Empire Magazine, in attesa di apparire per l’ultima volta nei panni di James Bond in No Time to Die, Daniel Craig ha scritto un omaggio al cinema facendo un tuffo nei ricordi.

Il risultato è una sorta di flusso di coscienza che potete leggere qui di seguito:

 

Incredibile viaggio verso l’ignoto con mia sorella.

Finire tutte le lacrime con L’incredibile avventura.

Ballare nel corridoio lanciando in aria popcorn mentre Olivia Newton-John e John Travolta fanno scintille sullo schermo.

Accucciarmi sotto il posto davanti a me mentre Roy Scheider combatte quello squalo.

Non osare neanche entrare in un cinema per Alien o L’esorcista.

Stringermi al bracciolo, con gli occhi puntati su Blade Runner, in tensione continua.

Rutger Hauer!

Esultare per Roger Moore che danza sugli alligatori.

Arrossire per Betty Blue.

Provare vertigini per Avatar.

Terminator.

Quella cazzo di nave affondata.

La mummia è tra i miei preferiti.

Toy Story.

Up.

Per l’amor del cielo, Frozen.

Mettici Quei bravi ragazzi.

Qualunque cosa di Alan Parker.

Il gladiatore.

Daniel Day-Lewis in Il mio piede sinistro.

Festen – Festa in famiglia.

Mike Leigh/Haneke.

Ogni film d’autore e cinema d’essai.

Avengers.

Black Panther.

Ryan Reynolds con un costume rosso aderente.

Lezioni di piano.

Oddio, Holly Hunter!!

E potrei andare avanti e avanti.

Sarebbe infinito, com’è giusto che sia.

Ogni singolo ricordo e ogni singola esperienza è stata condivisa con completi estranei; le luci si spengono, il proiettore tremola, il silenzio cala o parte un applauso.

A volte l’arte necessita di un rito per lanciare il suo incantesimo. Se i film smetteranno di arrivare al cinema, perderanno valore, e non importa quanto budget avranno, tutti i film diventeranno sempre più piccoli.

L’esperienza collettiva dà forma alle nostre vite e sebbene sia chiaramente di parte, i film ci tengono uniti.

Una storia d’amore o una battaglia spaziale se raccontate a dieci metri mi arrivano direttamente al cuore.

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