E' morto ieri a 91 anni il regista francese Alain Resnais.

Nato nel 1922, Resnais è stato uno degli ispiratori teorici della Novelle Vague: nel 1959 ha diretto Hiroshima mon amour, tra i capisaldi del movimento francese (cui tuttavia non aderì mai ufficialmente) e candidato all'Oscar per la miglior sceneggiatura, mentre due anni dopo vinse il Leone d'Oro a Venezia per L'Anno Scorso a Marienbad (con Giorgio Albertazzi). Tra gli altri suoi film ricordiamo Stavinsky il grande truffatore, Mio Zio d'America, Smoking/No Smoking. Solo qualche settimana fa aveva partecipato alla Berlinale con il suo ultimo film Amare, Bere e Cantare.

Arrivato al cinema con 5 anni di anticipo sulla Nouvelle Vague (di cui viene spesso erroneamente considerato un membro se non un ispiratore), Alain Resnais guardava e faceva cinema da tutto un altro punto di vista rispetto ai colleghi francesi. Innanzitutto per la decostruzione temporale delle storie, e poi anche per il totale disinteresse nei generi del cinema unita all’ambizione a sganciarsi dalla realtà e indagare le menti.

Tutta la prima parte della sua carriera ha girato intorno al pensiero e alla memoria, sia quella collettiva (il documentario Notte e nebbia), sia quella dei suoi personaggi, toccando il successo con Muriel e L’anno scorso a Marienbad.

Avanguardista nello spirito ma non sempre capace di esserlo, nel senso migliore, nei suoi film, ha girato fino a pochi giorni della sua morte, arrivando dagli anni ‘80 in poi ad uno stile narrativo più consueto (almeno per i suoi standard). Alain Resnais ha insomma compiuto un’evoluzione opposta rispetto alla maggior parte degli autori, così solo nella seconda parte della sua carriera abbiamo scoperto che era anche un ottimo narratore.

Ad oggi, che la decostruzione narrativa da tempo non è più avanguardia ma una pratica in voga anche ad Hollywood, molti dei suoi film risultano inutilmente convulsi, sofisticati oltre il necssario (specie per quel che vogliono comunicare) e quindi molto datati. Animati da uno spirito novecentesco i suoi più grandi trionfi artistici, sebbene ispiratori di un cinema differente dalla massa, non reggono bene la prova del tempo e rispetto a molti suoi contemporanei sembrano essere un cartello che indica una direzione che la storia del cinema non ha intrapreso.

 

È morto il regista francese Alain Resnais. Aveva 91 anni. Divenuto celebre con Hiroshima mon amour (1959) negli anni in cui la Nouvelle Vague di Truffaut e Godard trionfava in Francia e nei festival venne considerato ispiratore teorico del monvimento senza mai farne realmente parte. Acquistò fama anche per un raffinatissimo film, L'anno scorso a Marienbad che vinse il Leone d'oro a Venezia e che vantava il nostro Giorgio Albertazzi come protagonista. La sua filmografia si sviluppa con titoli come Stavisky il grande truffatore, Mio zio d'America, Mélo, ritrovando attenzione negli anni '90, anche in Italia, con il dittico Smoking/No Smoking e con il musical Parole, parole, parole…. Era presente a Berlino pochi giorni fa con il suo ultimo film, Amare, bere e cantare. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/morto-il-regista-francese-Alain-Resnais-20e38445-0ef5-4aa8-a54b-5e0993197c05.html#sthash.AyQkzBeG.dpuf