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Nei circa 8 minuti di monologo, le due conduttrici hanno introdotto la cerimonia toccando inevitabilmente uno degli argomenti “caldi” legati alla Hollywood Foreign Press Association, e cioè la scarsa diversità dell’organizzazione che vota i Globe, composta secondo la Fey “da circa 90 giornalisti internazionali non neri che frequentano i junket ogni anno in cerca di una vita migliore. Diciamo circa 90 perché alcuni di loro potrebbero essere dei fantasmi, e si dice che un membro tedesco sia in realtà semplicemente una salsiccia sulla quale qualcuno ha disegnato una faccia”. Più avanti, nel descrivere Soul, ha aggiunto che il film racconta la storia di un uomo nero la cui anima viene cacciata dal suo corpo e inserita in un gatto. “L’Hollywood Foreign Press Association ha davvero reagito a questo film, perché cinque membri dell’organizzazione sono gatti”. Alla fine del monologo, Amy Poehler ha ammesso che “un certo numero di attori neri e progetti guidati da neri sono stati trascurati dall’organizzazione”, e Tina Fey ha aggiunto che “anche in eventi stupidi come le premiazioni, l’inclusività è importante, e sappiamo che non ci sono membri neri nell’Hollywood Foreign Press. Mi rendo conto che forse non avevate ricevuto il promemoria perché lavorate nel retro di un McDonald’s francese, ma dovete cambiare.”
Le due attrici hanno scherzato molto sul fatto che, a causa della pandemia, quest’anno hanno condotto la cerimonia da due località diverse, e soprattutto sulle condizioni con le quali un film poteva qualificarsi per la nomination al Golden Globe, vista la chiusura dei cinema. Questo ha portato al passaggio più esilarante di tutto il monologo, e cioè la definizione di film e serie tv:
Poehler: Ai Golden Globe, premiato i film e le serie tv, ma è difficile distinguerli quest’anno perché i cinema sono chiusi e vediamo qualsiasi cosa sul nostro cellulare.
Fey: Quindi, alcuni di voi potrebbero essere un po’ confusi su quali nominati sono film e quali sono serie.
Poehler: La TV è quella che guardo per cinque ore di fila, ma un film è quello che non guardo perché dura due ore. Non voglio passare due ore davanti alla tv. Voglio passarci un’ora, cinque volte.
Fey: Penso che la regola sia: se i loro denti finti sembrano veri, è un film, se i loro denti finti sembrano finti, è tv.
Poehler: Se gli attori inglesi interpretano persone inglesi, è tv. Se interpretano americani, è un film.
Fey: Se pensi: “Ehi, Mario Lopez è sorprendente bravo in questa cosa,” è tv.
Poehler: E se c’è Matthew McConaughey che fa il poeta vagabondo, è la pubblicità di un’automobile.
Fey: Guardiamo serie e film in maniera diversa. Nei film si chiama traffico di esseri umani, in tv si chiama Novanta giorni per innamorarsi.
Poehler: E se è uno spettacolo teatrale adattato in un film, ma lo state vedendo in tv, si chiama “pluvie”. E ci sono almeno quattro di loro nominati stasera.
Ecco il discorso integrale:
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