Lianna immagina Harry Potter senza la sua creatrice.

Una nuova campagna del New York Times ha scatenato una bufera mediatica dopo l’apparizione di uno spot pubblicitario apparso in metropolitana a Washington D.C., come testimoniato da alcuni messaggi su Twitter diventati virali.

Capitanata dallo slogan “Giornalismo indipendente per una vita indipendente“, la campagna mira a sottolineare il “potere nel rendere la vita del lettore più ricca e soddisfacente” dando risalto alle storie di alcuni degli abbonati al giornale. Quella di Lianna, nello specifico, è legata al desiderio di “immaginare Harry Potter senza la sua creatrice“, che si ricollega a un articolo pubblicato sul Times poco dopo le riflessioni di J.K. Rowling sull’identità di genere a giugno 2020 intitolato proprio “I fan di Harry Potter reinventano il loro mondo senza la sua creatrice“.

Di tutta risposta, come dimostrano le risposte al tweet virale, il giornale è finito nella bufera (con molti lettori che hanno deciso di annullare il proprio abbonamento) con l’accusa di farsi portatore di valori sbagliati tra misoginia e di invito alla violazione del diritto d’autore.

Il Telegraph ha risposto con un articolo firmato da Suzanne Moore intitolato: “J.K. Rowling è troppo grande per essere cancellata, e quindi la sinistra vuole fare finta che non sia mai esistita“.

L’ennesima polemica che circonda la scrittrice arriva dopo qualche settimana che Pottermore Publishing, la società che gestisce la pubblicazione digitale della saga di Harry Potter, ha comunicato che nel corso del 2021 il fatturato è aumentato del 23%, arrivando 40,4 milioni di sterline, mentre gli utili al lordo delle imposte sono aumentati addirittura del 150%, da 3,8 a 9,5 milioni di sterline.

 

 

Lo spot del New York Times, come potete vedere, è disponibile anche online:

 

 

A seguire, invece, alcune delle reazioni:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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