È disponibile da alcuni giorni su Amazon Prime Video I Care a Lot, il film di J Blakeson con Rosamund Pike, Eiza Gonzalez, Dianne Wiest e Peter Dinklage. La protagonista sembra una donna fantastica: svolge infatti il ruolo di tutore legale per gli anziani bisognosi. Tuttavia, sin dai primi minuti ci rendiamo conto che Marla Grayson (Pike) svolge questa attività con lo scopo di sfruttare le persone che le vengono affidate, approfittandosi delle storture del sistema per organizzare vere e proprie truffe “legali” e mettere anziani non bisognosi in case di riposo accaparrandosi i loro beni. Un vero e proprio incubo che, per come viene presentato nel film, sembra decisamente verosimile. Ma quanto di vero c’è in questo sistema?

Il sito Collider lo ha chiesto allo sceneggiatore e regista, che ha confermato che purtroppo non si tratta di una storia inventata:

Posso dire che molto di ciò che fa Marla succede davvero, purtroppo. È vero, nel senso che ci sono molti tutori predatori che si avventano su persone anziane e vulnerabili, e in pratica le intrappolano in queste tutele, privandoli della loro vita e della loro libertà. Le storie vere di questo tipo sono davvero spaventose e angoscianti, quindi purtroppo sì, succede.

[…] I personaggi come Marla, nel mondo reale, mi sono sempre sembrati delle specie di gangster. Arrivano, si appropriano di qualcosa con qualche scusa falsa, la fanno a pezzo e prendono tutti i soldi se riescono. Puntano ai soldi di questi anziani e li mettono nei peggiori ospizi dimenticandosi di loro. Li parcheggiano lì e passano a quello successivo, proprio come farebbe un gangster. Sono delle specie di gangster “legali” – visto che ciò che fa Marla non è mai completamente fuori legge. Gonfia le fatture, sfruttando storture nella legge.

Mano a mano che la storia procede, però, ci si rende conto che il film non vuole essere una denuncia di queste truffe:

Proprio perché è una specie di gangster “legale”, ci è sembrato interessante mettere Marla contro un vero gangster. Lui è davvero violento e senza scrupoli, un vero criminale, mentre lei è dalla parte della “legge”. Quanto sono diversi? Sono due figure amorali opposte, una contro l’altra.

Il personaggio di Marla è stato costruito proprio per trasmettere il messaggio che non tutto ciò che sembra affidabile lo è veramente:

Nella versione finale del film lo alludiamo abbastanza, ma inizialmente volevamo rendere ancora più evidente il fatto che se incontrassimo Marla nella vita reale, mettiamo in un party, penseremmo “Beh, è molto attraente, molto curata, ben vestita. Sembra avere una splendida relazione con la sua ragazza. Ha un gran gusto. Il suo ufficio è splendido, lei sembra intelligente. Sembra una persona straordinaria”. Le chiederemmo che lavoro fa, e lei direbbe che si occupa degli anziani. A quel punto penseremmo che è una santa. […] Nel nostro mondo ci sono molte persone che hanno ruoli autorevoli e che possono fare qualsiasi cosa perché le persone si fidano di loro, perché tanto “beh, noi conosciamo quella persona!”

Nella versione finale del film, però, capiamo molto in fretta che Marla e il suo team sono persone senza scrupoli. La donna si muove costantemente con una sigaretta elettronica in mano, e in un’altra intervista Rosamunde Pike racconta che il motivo è dovuto al passato del personaggio:

Marla aveva un negozio di sigarette elettroniche che è andato in fallimento a causa di un gigantesco negozio che proponeva gli stessi prodotti a basso costo, cosa che l’ha fatta infuriare. Penso sia stato il suo tentativo di perseguire il sogno americano seguendo le regole. Era una piccola imprenditrice che si è sentita schiacciata dal sistema e allora ha deciso di giocare sporco come tutti gli altri. Penso che ogni volta che inala dimostri l’attitudine di qualcuno che è stato fregato e che ora vuole fregare tutti gli altri.

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