J.K. Rowling è tornata a parlare di identità di genere nelle ultime ore e a scatenare l’ennesimo polverone alla luce dei risultati di uno studio condotto dalla dottoressa Hilary Cass, pediatra inglese che nel 2019 è stata invitata dal servizio sanitario nazionale del Regno Unito a condurre un’indagine sull’impiego di farmaci che bloccano lo sviluppo puberale e sulle linee guida che andrebbero impiegate in materia di identità di genere.

Cass ha dichiarato che la sua indagine non riguardava “il significato dell’essere trans” o “invalidare le identità trans“, ma piuttosto “capire come aiutare al meglio il numero crescente di bambini e adolescenti che chiedono l’aiuto della sanità nazionale in relazione alla loro identità di genere“.

Cosa dice lo studio di Hilary Cass

L’indagine sui servizi offerti dall’NHS (National Health Service, il servizio sanitario nazionale del Regno Unito) ha mostrato che i bambini e gli adolescenti con disforia di genere sono stati esposti a cure e a transizione medica senza la dovuta attenzione e cautela.

Nello studio (scaricabile qui) si legge infatti che la “maggior parte della terapia clinica rivolta ai bambini/adolescenti con disforia di genere manca di un approccio indipendente e scientifico […] Poche le linee guida – tra le tante analizzate – sono caratterizzate da un’analisi sistematica di prove empiriche e mancano di trasparenza su come le raccomandazioni siano state prodotte. […] La maggior parte delle linee guida nazionali e regionali sono state influenzate dalle direttive della World Professional Association for Transgender Health e dalla Endocrine Society, due società che mancano di rigore tecnico e sono collegate da un accordo di sponsorizzazione“.

Le indicazioni cliniche per trattare i bambini e gli adolescenti con disforia di genere sono state così date in violazione degli standard internazionali sull’orientamento clinico. Queste linee guida raccomandavano interventi medici su minori a dispetto di prove insufficienti, specialmente in relazione agli effetti a lungo termine sugli adolescenti.

Un altro punto critico riscontrato dall’indagine è quella del “riferimento circolare”. La Endocrine Society (ES) e la World Professional Association for Transgender Health (WPATH) hanno pubblicato le prime linee guida con raccomandazioni sulla transizione dei giovani nel 2009 e nel 2012, rispettivamente. Queste linee guida sono state il fondamento di molte altre e sono state citate come autorevoli e attendibili nonostante l’assenza di ricerche approfondite. La dottoressa Hilary Cass ha sottolineato come la ES e la WPATH si citassero a vicenda negli studi, convalidandosi reciprocamente. Le loro indicazioni sono state usate da molte altre organizzazioni come la American Psychological Association, la American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, la American Academy of Pediatrics, e la Society for Adolescent Health and Medicine, influenzando anche altri paesi come l’Australia, la Spagna e l’Italia stessa. Anni dopo la WPATH e ES hanno aggiornato le linee guida, citando – per aumentare la loro credibilità – altre linee guida nazionali e regionali di cui però erano state il fondamento. La dottoressa Cass ha sottolineato come “la circolarità di questo approccio può spiegare perché ci sia stato un consenso generale apparente sulle aree chiave delle pratiche a dispetto di scarse prove empiriche“.

Lo studio della dottoressa Cass consiglia per il futuro di sottoporre le persone giovani con disforia di genere a un’attenta analisi nel caso di problemi di sviluppo neurologico, come un disturbo dello spettro autistico e anche a un’analisi della salute mentale. Cose che non sarebbero state fatte a sufficienza.

Il sistema sanitario inglese ha già bandito l’uso di farmaci bloccanti della pubertà a causa di mancanza di prove della loro efficacia. Cass ha spiegato che “non ci sono prove del fatto che i farmaci comprino tempo di riflessione“. C’è anche la preoccupazione che “possano cambiare la traiettoria dello sviluppo psicosessuale e l’identità di genere” oltre a poter essere rischiosi a lungo termine per la salute ossea.

La mancanza di prove empiriche riguarda anche le terapie ormonali femminilizzanti e mascolinizzanti, che potrebbero non migliorare la soddisfazione fisica e psicologica dei giovani. C’è inoltre preoccupazione per l’impatto sulla fertilità, sulla crescita e sulla salute ossea, mentre non c’è prova che riducano il rischio di suicido nei più giovani.

In conclusione la dottoressa Cass sostiene che c’è bisogno di molte più ricerche visto che c’è “una falla enorme nella nostra conoscenza su com’è meglio sostenere e aiutare il numero di crescente di giovani con disforia di genere“.

Abbiamo fallito con i bambini perché le ricerche non sono abbastanza accurate e non abbiamo raccolto abbastanza dati” ha dichiarato Cass durante un’intervista con il Guardian. “La tossicità del dibattito è alimentata dagli adulti, ed è ingiusto che i bambini ci finiscano in mezzo. Li stiamo usando come palloni da calcio e invece sono quelli a cui dovremmo mostrare più compassione“.

Ha poi aggiunto che “la tossicità del dibattito è diventata così forte che la gente ha iniziato ad avere paura di lavorare in quest’area“. I professionisti hanno paura di “essere chiamati transfobici se invitano a essere cauti“, e intanto, alla luce del nervosismo in materia da parte dei medici, i bambini intenti a esplorare il proprio genere (un processo “normale”, secondo Cass) sono stati prematuramente indirizzati verso le “cliniche del genere“.

J.K. Rowling: “È uno scandalo”

Negli ultimi quattro anni, Hilary Cass ha condotto l’indagine più corposa mai condotta sulla transizione dei bambini. A poche ore dalla sua diffusione alla stampa e al pubblico, gli ideologi rincarano la dose. Queste sono persone che hanno definito gli obiettori “di estrema destra” solamente per aver chiesto controlli prima che ragazzini autistici, gay e vittime di abusi – gruppi che sono sovrarappresentati nelle cliniche di genere – vengano resi pazienti a vita sterilizzati e incapaci di raggiungere l’orgasmo. […] Cercare di screditare il lavoro di Hilary Cass non è semplicemente fuorviante, è palesemente maligno. […] Se sembro arrabbiata è perché sono maledettamente arrabbiata. Ho letto lo studio stamattina ed è tutta la mattina che mi monta la rabbia. I bambini sono stati feriti irreparabilmente, e migliaia ne sono complici, non solo medici, ma anche le celebrità portavoce, la stampa incondizionata e le multinazionali ciniche. Le conseguenze di questo scandalo si avvertiranno per decenni. Avete fatto il tifo. Avete fatto tutto ciò che potevate per ostacolare le ricerche e travisarle. Avete provato a togliere il lavoro alle persone per essersi opposte a voi. Hanno fatto esperimenti sui giovani, lasciati sterili e pieni di dolore. […] Sono appena scoppiata in lacrime. L’indagine Cass sarà anche un momento spartiacque, ma arriva troppo tardi per le persone in detransizione che mi hanno scritto lettere struggenti di rimpianto. Oggi non è un giorno di trionfo, è la rivelazione di una tragedia“.

Le parole di Daniel Radcliffe ed Emma Watson

Quando quattro anni fa J.K. Rowling iniziò a esporre le sue idee sull’identità di genere e le persone transgender, alcuni attori della saga di Harry Potter decisero di prendere le distanze da lei.

Uno di questi fu proprio Daniel Radcliffe, che scrisse una lettera aperta ai fan della saga dalle pagine di The Trevor Project, sito dell’organizzazione omonima nata nel 1998 dedicata alla prevenzione dei suicidi fra gli adolescenti LGBTQ.

Queste furono le sue parole:

Sono consapevole che certi giornali dipingeranno tutto questo come una faida fra J.K. Rowling e me, ma, in realtà, non si tratta di questo né, fra l’altro, è ciò di cui si dovrebbe parlare ora come ora. Se, da una parte, è innegabile che Jo sia responsabile del percorso che la mia vita ha potuto intraprendere, in quanto persona che, nell’ultimo decennio, ha avuto l’onore di lavorare e di continuare a contribuire alla causa del The Trevor Project, è come semplice essere umano che avverto la necessità di dire qualcosa in questo frangente.

Le donne transgender sono donne. Ogni affermazione contraria cancella l’identità e la dignità delle persone transgender e va in direzione contraria a tutti i consigli delle associazioni di salute pubblica che hanno decisamente più esperienza in materia di quanta ne possiamo avere Jo o io. Stando al The Trevor Project, il 78% delle persone transgender e delle persone giovani non binarie è stato oggetto di discriminazione a causa della sua identità di genere. È chiaro che dobbiamo fare di più per supportare le persone transgender e le persone non binarie, senza invalidare le loro identità causando danni maggiori.

Anche Emma Watson decise di prendere le distanze, pubblicando un commento su Twitter:

Le persone trans sono chi dicono di essere e meritano di vivere le loro vite senza che vengano messe costantemente in discussione o venga loro detto che non sono ciò che dicono di essere. Voglio che i miei follower trans sappiano che io, e molte altre persone nel mondo, vi vedono, vi rispettano e vi amano per ciò che siete.

Aveva poi annunciato una donazione a Mermaids, organizzazione che dal 1995 si occupa di sostenere i giovani transgender e le loro famiglie.

Il caso Mermaids

Negli ultimi anni l’associazione è finita nell’occhio del ciclone per alcune controversie. A settembre 2022, il Daily Telegraph ha condotto un’indagine accusando Mermaids di aver fornito a giovani trasgender delle fasce per comprimere il seno senza il consenso dei genitori e per aver detto a ragazzini di 13 anni che le terapie ormonali sono “assolutamente reversibili”. Pochi giorni dopo, la Charity Commission ha aperto un’inchiesta (ancora in corso) sull’associazione che ha condotto alle dimissioni della presidente Susie Green a novembre 2022.

A ottobre 2022, il dottor Jacob Breslow della London School of Economics si è dimesso dal ruolo di amministratore fiduciario dopo la notizia che, anni prima, aveva partecipato a una conferenza della B4U-ACT, gruppo di sostegno per persone pedofile. “L’organizzazione [B4U-ACT] è completamente in contrasto con i nostri valori” aveva commentato Mermaids. “Una volta appresa la notizia abbiamo prontamente indagato. La salvaguardia e la sicurezza delle persone giovani che supportiamo è la nostra priorità più alta“.

Dopo l’indagine di Hilary Cass, la nuova presidente di Mermaids Lauren Stoner è stata intervistata da Sky News per commentare le ultime notizie.

Ci è stato commissionato di organizzare dei gruppi di discussione per la Cass Review, ma per il resto non siamo medici professionisti… non veniamo coinvolti nelle decisioni che vengono prese tra una persona giovane, la sua famiglia e i loro medici“. Ha poi aggiunto: “Non siamo esperti medici, non indichiamo percorsi“.

J.K. Rowling risponde a Mermaids

Bugie assolute e svergognate. La vostra ex-amministratrice delegata indirizzava i bambini alla clinica di genere Tavistock. Mermaids ha ripetutamente dichiarato che i bloccanti della pubertà sono reversibili, ha inviato fasciature per il seno a bambine anche di 13 anni e ha dichiarato pubblicamente che se i bambini non vengono assecondati nella loro identità trans, si uccidono. Le vostre impronte sono tutta la catastrofe della transizione infantile, e coloro che vi hanno finanziato, che vi hanno sostenuto e che hanno permesso che vi infiltraste nei sistemi sanitari devono risponderne“.

La Rowling ha poi pubblicato una schermata tratta dal sito ufficiale in cui si legge che “ci sono prove crescenti che mostrano i benefici dei bloccanti della pubertà per le persone giovani. Gli effetti sono reversibili […] e molti ne sono soddisfatti, considerandoli ‘essenziali e salva vita‘”, e ha commentato:

Questo è ancora sul vostro sito, oggi. Cos’è, se non consulenza medica? State consapevolmente spingendo per l’uso di bloccanti della pubertà, anche dopo che la recente indagine della Mayo Clinic ha riscontrato che possono causare “da lieve e grave atrofia delle ghiandole sessuali“, ovvero atrofia testicolare, problemi di fertilità e perfino cancro.

J.K. Rowling non perdona gli attori di Harry Potter

Dopo gli esiti dello studio, c’è chi ha fatto notare alla scrittrice che “Dan [Radcliffe] ed Emma [Watson] ti dovrebbero delle scuse pubbliche…con la certezza che li perdonerai“.

Non c’è certezza, temo” ha ribattuto la Rowling. “Le celebrità che si sono ingraziate un movimento deciso a erodere i diritti delle donne così duramente conquistati e che hanno usato la loro cassa di risonanza per incoraggiare la transizione dei minori possono risparmiarsi le scuse per le persone detransizioniste traumatizzate e le donne vulnerabili bisognose di spazi riservati per sesso“.

Cosa ne pensate delle parole di J.K. Rowling? Ditecelo nei commenti e seguiteci su TikTok.

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