Il neozelandese Martin Campbell avrà anche diretto un cinecomic come Lanterna Verde ricordato da tutti, compreso il suo protagonista Ryan Reynolds, come uno dei più fulgidi fallimenti del genere, ma è anche colui che ha brillantemente rilanciato il franchise di James Bond non una, ma addirittura due volte.

È lui ad aver portato in sala per la prima volta, nel 1995, il nuovo James Bond di Pierce Brosnan con GoldenEye ed è sempre lui ad aver inaugurato il ciclo di Daniel Craig con Casino Royale nel 2006. Dalle pagine di Business Insider ha avuto la possibilità di dire la sua in merito alla recente acquisizione della MGM da parte di Amazon spiegando di non nutrire eccessive preoccupazioni per la gestione del francise cinematografico della spia nata dalla penna di Ian Fleming:

Nessuno andrà a ca**eggiare col successo di questi film. A prescindere da chi sborsa i soldi, è il franchise di Barbara e Michael. Hanno attraversato così tanti cambi di regime e sono sempre sopravvissuti.

Un paio di settimane fa, John Logan, sceneggiatore di Skyfall e SPECTRE, gli ultimi due film di James Bond arrivati al cinema, aveva espresso una posizione decisamente più preoccupata in materia di possibili ingerenze da parte di un colosso come Amazon:

So che quello di James Bond non è il solito franchise, non è Marvel, non è DC. È un business a “conduzione familiare” che è stato nutrito e allevato con attenzione nel corso dei decenni dalla famiglia Broccoli/Wilson. La ragione per cui, a distanza di più di 50 anni, guardiamo ancora i film di James Bond si deve proprio alla grandissima cura e attenzione con cui la famiglia ha condotto il suo straordinario lavoro di protezione del personaggio attraverso le traversie dell’industria e i cangianti gusti del pubblico. Le corporazioni vanno e vengono, ma James Bond resiste. E resiste proprio perché  è tutelato da persone che lo amano. Un film diventa l’ombra inoffensiva di qualcosa, non qualcosa. Non ci sono più spigolosità narrative, vette di follia cinematografica. Il fuoco e la passione sono gradualmente succhiati via perché le idee e le voci originali sono sussunte da preoccupazioni commerciali, analisi corporative e dati dei sondaggi. Ma Bond non è un contenuto, non è una semplice merce. È parte delle nostre vite da decenni.

Il prossimo film di James Bond, No time to die, sarà nei cinema italiani a partire dal 30 settembre.

Questa la sinossi ufficiale:

Bond ha abbandonato gli impegni in prima linea e si gode una tranquilla vita in Giamaica. La sua pace ha vita breve dopo che il vecchio amico Felix Leiter della CIA si palesa con una richiesta d’aiuto. La missione ha l’obiettivo di recuperare uno scienziato rapito e si rivela molto più complessa di quanto atteso: Bond sarà messo alla prova da un misterioso nemico dotato di una nuova arma tecnologica.

Scritto da Neal Purvis e Robert Wade, Scott Z. Burns e Phoebe Waller-Bridge, oltre che da Cary Fukunaga che è anche regista, il film vede nel cast Daniel Craig, Lea Seydoux, Naomie Harris, Ben Whishaw, Rory Kinnear e Ralph Fiennes. Tra i nuovi ingressi del nuovo 007 troviamo Lashana Lynch, David Dencik, Ana De Armas, Billy Magnussen, Dali Benssalah e Rami Malek.

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