In occasione dell’arrivo nelle sale di Avatar – la via dell’acqua (LEGGI LA RECENSIONE), James Cameron ha concesso una lunga intervista a Deadline. Oltre a parlare delle sfide del cinema alle prese con il Covid e lo streaming, il regista ha racconto come la realizzazione de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson sia stata un modello per i sequel di Avatar e spiegato le differenze tra i due franchise:

DEADLINE: Ha girato questo film e parte degli altri sequel di Avatar nell’arco di tre anni alla Weta [compagnia di effetti speciali digitali fondata da Peter Jackson] e in Nuova Zelanda, dove Peter Jackson ha girato i tre capitoli de Il Signore degli Anelli contemporaneamente, sapendo che un fallimento avrebbe potuto mandare in bancarotta la New Line. Quanto è stato d’aiuto e qual è stata la sfida più grande per mantenere il cast impegnato per un periodo così lungo?

CAMERON:  Io e Peter siamo amici e io vivo nella sua stessa città, a Wellington, in Nuova Zelanda. Gli dico sempre che quella è stata la scommessa più grande e più folle della storia del cinema. Penso che questa sia una grande scommessa, una scommessa molto grande dal punto di vista monetario, ma penso che quella sia stata una follia. Ma hanno dimostrato che modello è valido, e io ne sono rimasto affascinato e ho pensato: “Wow, quanto sarebbe bello entrare in quel livello di dettaglio frattale nel world building intorno ai personaggi che Tolkien ha fatto e che Peter ha fatto dai libri di Tolkien?“. Sarebbe fantastico farlo.

L’unico problema per noi è che non avevamo tre romanzi che potevamo semplicemente comprare. Abbiamo dovuto inventarceli da soli, e questo ha richiesto un po’ di tempo, e probabilmente è questo [la ragione] della distanza tra il primo e il secondo film. Inventare quella storia, quel lato epico con tutti quei dettagli e tutto il resto… doveva essere una trilogia, ma poi si è trasformata in quattro film. Eravamo tutti molto contenti perché la storia ci piaceva. È tutto scritto, tutto progettato, abbiamo tutte le nostre creature e i nostri habitat, ogni oggetto di scena, tutto.

Quindi dobbiamo solo aggiungere un po’ di successo al mix e le tessere del domino cadranno e non saremo più fuori dalla conversazione della cultura pop per così tanto tempo tra un film e l’altro da questo momento in poi, come ha fatto la Marvel. Seguendo un successo dopo l’altro, sono rimasti molto in vista nello Zeitgeist e hanno costruito un’enorme schiera di fan. Mi piacerebbe poter fare la stessa cosa, ma tutto dipende da come la gente reagirà al film.

Nonostante infatti al momento il progetto del franchise di Avatar preveda cinque capitoli, bisognerà attendere il responso del pubblico per capire quale sarà il suo futuro. Lo stesso regista aveva già rivelato di sapere come i piani per la saga potrebbero cambiare in caso di flop di Avatar 2, mentre ora aggiunge che il terzo film potrebbe essere “un naturale punto di arresto” della storia. Ecco le sue parole:

DEADLINE: Non potrei nemmeno immaginare di avere una conversazione con lei, in cui ha cambiato Avatar e i sequel da ciò che sperava che fossero a qualcosa di troncato, come è quasi successo a Peter Jackson con Il Signore degli Anelli

CAMERON: No, è fattibile. Voglio dire, ci ho pensato molto. È sicuramente fattibile e sarebbe soddisfacente. Per me non sarebbe altrettanto soddisfacente perché, dopo [Avatar 3], la storia prende una direzione davvero inaspettata e il tre è un punto di arresto naturale. Innestiamo un problema completamente nuovo e poi quel problema assorbe il quarto e il quinto film. È un punto di arresto naturale. Ma non mi piace pensare in termini di fallimento, mi piace pensare in termini di successo.

Quindi non ci penserò troppo per le prossime tre settimane, perché credo che sarà il terzo weekend di uscita a dirci qual è la nostra traiettoria: se rimarremo in superficie o correremo a lungo, faremo più soldi. Se invece caleremo più rapidamente, potrebbe essere colpa delle forze di mercato, della soglia di attenzione o di Covid. Ci sono un sacco di cose che non posso prevedere in questo momento.

Cosa ne pensate delle parole di James Cameron sul Signore degli Anelli e Peter Jackson e l’influenza su Avatar? Lasciate un comento!

FONTE: Deadline

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