Manca poco all’arrivo nelle nostre sale di La fiera delle illusioni – Nightmare Alley, il nuovo film di Guillermo del Toro. Negli Stati Uniti Searchlight Pictures ha previsto la circolazione limitata di una versione speciale del film in bianco e nero intitolata Nightmare Alley: Vision in Darkness and Light. Capita talvolta che le produzioni esaudiscono il desiderio dei registi di un’edizione monocroma. Si tende a farlo per i film più ambiziosi e di qualità, per dare una nuova spinta alla circuitazione dell’opera. È successo con titoli come Logan, Mad Max: Fury Road e Parasite, per citarne solo qualcuno. In questo caso però non si tratta solo di un vezzo. Dietro c’è una ben precisa strategia distributiva oltre che un’intuizione avuta dal regista nel bel mezzo della lunga produzione.

Virare la fotografia recuperando un suggestivo bianco e nero, per quanto affascinante, è infatti  un’operazione che si rivolge a una stretta nicchia di cinefili. Normalmente va ad arricchire le edizioni home video, ed è difficile che stravolga il risultato in termini di biglietti staccati. Per La fiera delle illusioni invece la speranza è proprio questa. Il film non ha avuto successo al box office pur ottenendo un ampio consenso di pubblico e critica. Ha subìto anche la pandemia; la produzione è stata sospesa dopo sei settimane di girato, proprio a metà dei lavori, per ripartire solo molti mesi dopo. La variante Omicron ha poi colpito a ridosso della release, allontanando il pubblico. È chiara ora la strategia di Searchlight: ripartire con una nuova distribuzione platform, ovvero basata su poche sale selezionate, e provare a conquistare il botteghino in un secondo tentativo.

La concomitanza dell’uscita con Spider-Man: No Way Home potrebbe infatti avere dato il colpo di grazia definitivo al film. Intervistato da Deadline Guillermo del Toro ha lasciato intendere che, probabilmente, il pubblico del cinecomic e quello del suo film erano più simili di quanto avessero pensato. Tutti si sono quindi orientati in favore del kolossal Marvel, ignorando la sua pellicola. Questo pensiero, molto suggerito e, con eleganza, poco esplicito, accompagna l’uscita della nuova edizione.

Ma come arriva un regista a fare una richiesta del genere a uno studio? L’aneddoto è piuttosto curioso, dal momento che ha come protagonista… un biscotto.

Del Toro racconta che ha iniziato a pensare di togliere i colori quando era nelle fasi più concitate del montaggio di La fiera delle illusioni. Stava cercando di portare la durata del film da tre ore e mezza a quella attuale di due ore e venti. Era a metà del percorso, avendo un cut lungo due ore e quarantacinque minuti. Giornalmente con la produzione discuteva della direzione che avrebbe preso il film. Vagliavano ogni opzione possibile. Ad un certo punto il regista si è fatto coraggio e ha mostrato un biscotto che aveva con sé: “c’è una cosa che vi devo dire ragazzi. Posso avere un biscotto in bianco e nero?”. Un modo bizzarro per accennare al suo desiderio di sperimentare con un nuovo aspetto visivo. Cosa che, come apprendiamo dall’intervista, voleva già farle con La forma dell’acqua.

In entrambi i casi Searchlight Pictures ha risposto che era un esperimento interessante, ma che si sarebbero attenuti all’edizione a colori. Già non è semplice rendere un film a colori un successo, figurarsi uno in questa forma “vintage”. Ovviamente non avevano previsto la variante Omicron e l’impatto che ha avuto sul box office. Si sono così convinti nel fare un tentativo e ora, l’edizione “per cinefili” potrebbe dare una mano a riportare in sala proprio le persone che non hanno visto il film durante il periodo di uscita. Magari spingendo anche per la stagione dei premi.

È stata una scena in particolare a dare a del Toro l’idea.

L’ha pensato durante lo stop nel mezzo delle riprese a causa del lockdown. Sin dall’inizio avevano deciso di tenere uno stile di illuminazione della scena simile a quello classico a tre punti. Questa disposizione delle luci, ideali per la pellicola degli anni ’30, ha conferito un aspetto antico alle inquadrature. Durante la pandemia del Toro ha rivisto una particolare scena di Lillith, personaggio interpretato da Cate Blanchett, e ha pensato che fosse perfetta senza i colori.

È uno dei primi incontri della donna con Stanton Carlisle (Bradley Cooper). I due sono insieme nell’inquadratura e un accendino passato di mano per accendere la sigaretta illumina i volti. La perfetta illuminazione dello Studio System degli anni d’oro di Hollywood. In quel momento, ha pensato il regista, il volto di Cate Blanchett sembrava quello di Lauren Bacall, o di Barbara Stanwyck. Classico, antico, noir.

Quando sono tornati sul set non guardava e non dirigeva più a colori. Partiva dal bianco e nero e aggiungeva mentalmente delle tonalità ben selezionate per riempire il fotogramma. Per metà quindi La fiera delle illusioni è stato realizzato appositamente per essere visto in questa nuova edizione. Un’operazione che potrebbe avere quindi un grande impatto visivo e che, speriamo, potrebbe ridare al film nuove gambe per correre ancora a lungo.

Fonte: Deadline

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