A fine settembre la Universal era impegnata in diversi meeting con vari sceneggiatori per poter poi scegliere colui che avrebbe ricevuto l'incarico di riportare sul grande schermo la storia del gangster Scarface: il nuovo film sarà poi prodotto da Marc Shmuger tramite la sua Global Production in collaborazione con Martin Bregman, già produttore dello Scarface di Brian De Palma.

Deadline segnala che sarà David Ayer a scrivere questa nuova storia. Sulla carta, si tratta di una scelta interessante considerato il suo curriculum: si devono a lui gli script di pellicole come Training Day, S.W.A.T., del primo Fast & Furious e di Harsh Times – I Giorni dell'Odio, gangster movie che ha segnato il suo esordio alla regia.

Ayer commenta il tutto con deciso entusiasmo:

E' come una fantasia che diventa realtà. Ho visto il film quando avevo 13 anni e mi sconvolse letteralmente. Lo avevo cercato, lo avevo inseguito. L'ho sempre interpretato come una versione alternativa del Sogno Americano in cui siamo alle prese con un personaggio la cui bussola morale punta in una direzione sbagliata. E questo lo inserisce direttamente nell'ambito di ciò che m'interessa. Ho studiato sia l'originale di Ben Hecht-Howard Hawks che quello di De Palma-Pacino e ho trovato alcuni temi universali. Sto ancora cercando di capire bene come tradurre in una sceneggiatura valida queste tematiche, ma entrambe le pellicole avevani dei topoi specifici: la visione non apologetica della violenza, un personaggio principale che terrorizzava a morte la gente, ma che aveva una sua sorta di codice morale di condotta. Entrambi erano fedeli al sottobosco criminale dei tempo e, al giorno d'oggi, ci sono molte opportunità per riuscire a fare qualcosa di valido. Se si fosse trattato solo di rifare il film del 1983 non avrebbe funzionato.

Ricordiamo che i piani della Universal non ruotano intorno al concetto di remake.

I due amatissimi Scarface, più che da un legame in salsa "remake", sono collegati fra loro grazie ad alcuni tratti distintivi della trama e della figura del protagonista: un immigrante outsider si fa strada, con la violenza, nello spietato mondo della criminalità arrivando a diventare un incontrastato signore dell'illegalità, seguendo una versione alternativa e perversa del sogno americano del self made man. In quello di Howard Hawks avevamo un immigrato italiano, dichiaratamente ispirato ad Al Capone, che s'impadroniva di Chicago; in quello di Brian De Palma ambientato a Miami ad affermare che "the world is yours" era un cubano. Ed è questa la strategia che la major intende affrontare per la terza volta.