Lego e Dungeons & Dragons. Quello fra questi due brand è, sulla carta, un matrimonio perfetto. Con entrambi questi giochi, l’unico limite esistente è quello della fantasia di chi ci si cimenta. Con i mattoncini Lego possiamo creare mezzi, castelli, mostri ed eroi e nelle partite a Dungeons & Dragons possiamo scegliere di creare un personaggio della nostra Classe preferita e tentare il tutto e per tutto “contro” le prove architettate dal Dungeon Master (certo, a patto di avere i dadi a favore, questo è chiaro). E, sia con D&D che con i mattoncini danesi, plasmare infinite avventure e scorribande.

Dall’inizio di aprile è disponibile per l’acquisto il set LEGO Ideas 21348 Dungeons & Dragons Il racconto del Drago Rosso, basato sul progetto originale proposto da Lucas Bolt (conosciuto come BoltBuilds). È realizzato a margine del cinquantenario del gioco di ruolo ideato da Gary Gygax e Dave Arneson e, per la prima volta, ci consente di fare ufficialmente quello che, ufficiosamente, le persone fanno da anni e anni: usare i Lego e le minifigure per giocare a D&D.

Già perché questo set arriva con una campagna di D&D (downloadabile, il libro non è materialmente presente nella scatola) e può essere usato come scenario fisico delle partite. Proprio per questo, arriva con un set di minifigure il cui gender, ad esempio, è personalizzabile dal giocatore, e, soprattutto, con un’attenta selezione dal bestiario del gioco (dal Beholder all’Albero risvegliato passando per i Black Pudding, i Miconidi e la Belva Distorcente. Ma, soprattutto, con una fase di build davvero unica grazie alla quale possiamo scoprire quanto questo set sia “vivo”: ci sono stanze e porte segrete, prigioni, trappole, tesori nascosti, armi da trovare… Non sono solo citazioni e omaggi a Dungeons & Dragons, ma elementi integranti e integrali all’eventuale partita a D&D che può essere fatta e, ça va sans dire, a patto di fare dei bei tiri su percezione o su indagare.

Quando il set Dungeons & Dragons Il racconto del Drago Rosso è stato presentato al Lego store di San Babila, a Milano, abbiamo potuto intervistare proprio l’aurore del progetto originale Lucas Bolt.

Quando ti sei innamorato dei mattoncini Lego?

Mi sono innamorato da ragazzino, quando mi regalarono i primi set dei castelli Lego. Mi hanno ispirato a realizzare sempre più castelli e cose medievali. Ho continuato a farlo fino all’adolescenza quando, in realtà, mi sono fermato per un po’. In seguito ho poi ripreso da adulto perché ho pensato che sarebbe stato divertente realizzare da me quei modelli di castelli che mi piacevano particolarmente. E da lì tutto è andato sempre più veloce e ho iniziato a comprare sempre più set Lego e a disegnare in autonomia anche i miei set.

Qual è il tuo set Lego preferito?

Assolutamente sì. Se dovessi scegliere uno di questi castelli da vedere riproposto sotto forma di set Lego, mi verrebbe da dire Minas Tirith da Il signore degli anelli. M so che è qualcosa di davvero ambizioso e non traducibile in set Lego in tempi brevi.

C’è un castello di un film o una serie TV che ami particolarmente?

Assolutamente sì. Se dovessi scegliere uno di questi cstelli da vedere riproposto sotto forma di set Lego, mi verrebbe da dire Minas Tirith da Il signore degli anelli. M so che è qualcosa di davvero ambizioso e non traducibile in set Lego in tempi brevi.

Passando a Dungeons & Dragons, quando hai avuto a che fare per la prima volta con questo leggendario gioco di ruolo?

È stato abbastanza di recente. Mi verrebbe da dire che, forse, è stato cinque anni fa. Sono stato introdotto a D&D da un mio amico e collega, mi fece giocare questa breve e divertentissima campagna. Il mio personaggio era questa canaglia combina guai che era più interessato a fare casino che altro. Ero qualcosa che, normalmente, non sono nella vita di tutti i giorni!

Cosa ne pensi dell’unione fra questi due giochi, Lego e Dungeons & Dragons?

Penso sia un’unione splendida perché sono entrambi giochi che si basano, principalmente, sul concetto di possibilità… possibilità di fare quello che vuoi dando libero sfogo alla tua fantasia. Non è la prima volta che s’incontrano, i giocatori, le persone lo avevano già fatto in autonomia, le minifigure vengono usate da anni per giocare le varie campagne di D&D, ma adesso col set de Il racconto del Drago Rosso è stato creato un vero e proprio ponte utilissimo sia a chi già giocava a Dungeons & Dragons con le minifigure sia per gli amanti dei Lego che, magari, possono essere introdotti a questo nuovo universo di gioco. E magari anche i fan di Dungeons & Dragons che ancora non hanno tanta dimestichezza coi mattoncini Lego potranno scoprire questo mondo. È una collaborazione splendida.

Cosa mi puoi dire delle differenze fra il design originale che avevi proposto su IDEAS e quello finale?

Innanzitutto bisogna dire che quelli di IDEAS sono delle proposte, dei progetti “bozza” per così dire. Sapevo che Lego avrebbe fatto delle modifiche e una delle prime che sapevo avrebbero voluto apportare era quella relativa al colore del drago, rosso al posto di verde. E per me andava benissimo. Le altre modifiche in realtà sono tutte molto piccole. Personalmente ho trovato splendido collaborare col gruppo Lego, assistere a tutte le fasi che portano dalla progettazione al prodotto finito. È un processo incredibilmente interessante.

E Wizards of the coast? Ha imposto un qualche limite a quello che poteva o non poteva essere fatto?

C’è un aneddoto divertente su questa cosa. Una delle prime cose che volevano fare col Drago era far sì che avesse dei pollici. Nella fisiologia classica di D&D hanno un artiglio posteriore che può fungere proprio da pollice opponibile se c’è necessità. Questa è stata la prima cosa che hanno voluto aggiungere. Poi, disseminati per tutto il set, ci sono un mucchio di dettagli e riferimenti, dal cubo gelatinoso, ai black pudding, il Beholder… Hanno aggiunto più easter egg e dettagli di quanti ne potessi inserire io anche per mere questioni di tempo. Anche questo è stato un processo molto interessante da osservare. La maggior parte di queste easter egg sono state aggiunte nel prodotto finito, non erano presenti nel mio design. Le ha messe Lego, le ha volute WotC, ma sono presente anche io, con un ritratto al muro sotto forma di sticker!

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