Il mito dell’antipirateria alla francese e dell’efficienza di quel tipo di regolamentazione particolarmente repressiva (un mito sbandieratissimo in Italia ma in realtà non così reale, visto che nel 2011 la parola “France” era la seconda più cercata sul circuito torrent, dopo “ita”), si incrina ad opera proprio di un francese.

Durante la conferenza stampa romana di Due agenti molto speciali, Omar Sy, attore già protagonista di Quasi Amici è stato interpellato sul problema della pirateria utilizzando i consueti toni apocalittici.

La domanda chiedeva un suo parere sulla legge francese “che funziona molto bene”, su questa piaga “che sta uccidendo il cinema” e su quali possano essere i possibili rimedi, operando un distinguo netto con il mondo della musica: “Per editare un disco occorrono migliaia di euro, per fare un film milioni, c’è differenza” (è curioso come una volta la musica era per il cinema un punto di riferimento nella lotta alla pirateria, poi al peggiorare delle situazione è diventato un ambito con cui condividere il problema e ora che si è ripresa, e ha smesso di guadagnare ogni anno di meno, è diventato tutto un altro ambito non paragonabile).

A sopresa però Omar Sy non ha risposto con le solite banalità, le consuete frasi fatte o le previsioni apocalittiche, ma anzi ha dimostrato profonda conoscenza del problema e delle sue ambiguità e un atteggiamento propositivo invece che di condanna:

Bisogna prima intenderci su cosa sia la pirateria. Scaricare film da internet impedisce alla gente di andare al cinema? Non credo. I cinefili continuano ad andare nelle sale perchè c’è il bello di vedere il film con spettatori sconosciuti, ridere e piangere con gli altri. Io in primis mi comincio a chiedere, davvero scaricare diminuisce il pubblico delle sale?

O ancora: scaricare illegalmente è così negativo anche quando a farlo sono persone che non hanno sale cinematografiche nei paraggi? Non è forse più importante vederlo un film? Certo, siamo chiari, una legge ci vuole eh e internet è un ambito molto difficile da regolamentare, ma io sono ottimista e penso che la pirateria non ucciderà mai il cinema, come del resto non credo che si potrà mai fermare, tantomeno con leggi simili a quella che abbiamo in Francia.

Qualcosa tuttavia la si potrebbe fare. Si potrebbe proporre il download legale, a pagamento, con un prezzo ovviamente basso per quelli che non possono permettersi la sala. Un’offerta legale, con un prezzo basso e magari a distanza ravvicinata dall’uscita in sala sarebbe un’opzione interessante per tutti.