Sappiamo già da diverso tempo che come da prassi anche per il suo Oppenheimer Christopher Nolan ha voluto limitare il più possibile l’impiego di effetti speciali digitali, anche per quel che riguarda il ricreare l’esplosione della bomba atomica. Se volete leggere o rileggere la dichiarazione del filmmaker risalente allo scorso dicembre, non dovete fare altro che leggere questo nostro articolo.

Adesso è Scott R. Fisher, il supervisore degli effetti speciali di Oppenheimer, a spiegare più nel dettaglio come questo effetto “artigianale” sia stato ottenuto.

È come usare una tecnica vecchia scuola. Non li chiamiamo modellini (miniatures); li chiamiamo “modelloni” (bigatures). Li facciamo il più grandi possibile, ma riduciamo la scala in modo che siano gestibili. Cerchiamo di avvicinarli alla telecamera e renderli il più grandi possibile nell’ambiente.

Utilizziamo principalmente benzina, propano e simili, perché si ottiene molto effetto con poco. Ma poi adoperiamo anche polvere di alluminio e magnesio per migliorare la luminosità e conferirgli un certo aspetto. Abbiamo adoperato un po’ di tutto questo in questo caso, perché volevamo che tutti parlassero di quel bagliore, quella luminosità. Abbiamo cercato di riprodurlo il più fedelmente possibile.

Oppenheimer è girato sia in IMAX® 65mm che in pellicola di grande formato 65mm che include, per la prima volta in assoluto, sezioni in fotografia analogica IMAX® in bianco e nero. In Italia arriverà il 23 agosto.

Trovate tutte le informazioni sul film nella nostra scheda.

FONTE: Total Film via SlashFilm

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