“Avrei dovuto vincerlo” dice Samuel L Jackson al The Times parlando dell’Oscar per il Miglior Attore non Protagonista che l’Academy non gli ha attribuito, al tempo, per il ruolo di Jules Winnfield in Pulp Fiction di Quentin Tarantino.

Un articolo, quello dedicato al leggendario attore americano, di cui vi abbiamo già parlato ieri in riferimento a quello che Samuel L Jackson ha detto circa l’impiego della “parola con la N” fatto da Joe Rogan durante i suoi podcast (ECCO TUTTI I DETTAGLI).Un pezzo in cui la star ha anche articolato la sua posizione, alquanto critica, verso l’Academy e gli Oscar alla luce del fatto che, nel 2022, riceverà un Academy honorary award, l’Oscar onorario che viene dato a tutti quegli artisti e artiste che, talvolta in modo davvero inspiegabile, non ne hanno mai vinto uno nel corso della loro carriera.

Esprimendo il suo stupore per essere stato ignorato anche per la sua performance in Jungle fever di Spike Lee, che invece nel 1991 a Cannes gli portò il premio per il miglior attore non protagonista, spiega che, a conti fatti, gli Oscar non servono a nulla se si tratta di spostare le virgole degli assegni incassati dagli attori. Né, tantomeno, se si tratta di portare la gente in sala:

Io e mia moglie andammo a vedere Bugsy al tempo. Dannazione, quelli si beccarono una nomination e io no? Suppongo che in genere la gente nera vinca i premi se fa robe orribili sul grande schermo. Come Denzel Washington per aver interpretato un poliziotto orribile in Training Day. E tutto quello che di sontuoso ha fatto in ruoli come Malcom X? No. Lo daremo a quest’altro “motherf***er”. Per questo avrei dovuto vincerne uno. Anche se gli Oscar non servono a spostare le virgole degli assegni. Ha tutto a che fare con il portare i culi della gente sulle poltroncine dei cinema e ho fatto un buon lavoro da quel punto di vista.

Samuel L Jackson ammette di essere sì contento dell’Oscar alla carriera e che il suo discorso di accettazione non sarà polemico, ma puntualizza di essere comunque stufo di un certo elitarismo dimostrato da buona parte dell’industria verso il cinema popolare ad alto budget:

Tutti i film sono validi. Alcune persone vanno al cinema per essere toccate nel profondo. Altri perché amano i supereroi. Se qualcuno si ritrova ad avere più chiappe sedute rispetto ad altri è perché magari il tuo pubblico non è così vasto. C’è gente che ha avuto un successo incredibile, ma le persone non riescono a citare una battuta una delle loro parti. Io sono quello che dice roba che sta sulle t-shirt. Dovrebbero avere l’Oscar per il film più popolare. Perché il nostro business su quello si basa. Dovrebbero assolutamente [dare un Oscar a Spider-Man: No Way Home, ndr.] perché ha fatto quello che i film devono fare da sempre: portare la gente in una grande stanza buia.

Vi ricordiamo che Samuel L Jackson sarà presto in TV con Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey, la serie TV da lui interpretata che debutterà, con i primi due episodi, il prossimo venerdì 11 marzo su Apple TV+ (GUARDA IL TRAILER UFFICIALE).

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