In una chiacchierata fatta con l’Hollywood Reporter, Joe Morton ha potuto parlare della Snyder Cut in riferimento al ruolo, decisamente più corposo e sviluppato, che il suo Silas Stone ha rispetto a quanto abbiamo visto, nel 2017, nella cosiddetta “Josstice League”.

Morton che, lo ricordiamo, è anche apparso nel seminale Terminator 2 – Il giorno del giudizio nei panni di Miles Dyson, ha effettuato un parallelo fra la Snyder Cut e il cult di James Cameron citando non tanto il fatto che anche lì ha interpretato un personaggio che si sacrificava per il “bene comune” quanto quello del T-800 umanizzato di Arnold Schwarzenegger.

Credo che il suo sacrificio sia stato un ultimo gesto di umanità se vogliamo. Cosa che avveniva anche in Terminator 2. Quando il Terminator di Arnold Schwarzenegger si sacrifica alla fine del film lo fa perché ha ormai afferrato il senso stesso dell’essere umani e di cosa voglia significare nell’ottica del rendersi migliori per gli altri. Di certo è quello che accade a Silas in quel frangente.

La sinossi ufficiale della pellicola:

In Zack Snyder’s Justice League, determinato ad assicurarsi che il sacrificio di Superman (Henry Cavill) non fosse vano, Bruce Wayne (Ben Affleck) unisce le forze con Diana Prince (Gal Gadot) progettando di riunire una squadra di metaumani per proteggere il mondo da una minaccia in avvicinamento di proporzioni catastrofiche. La prova si rivela più difficile di quanto Bruce immaginasse, visto che ogni componente deve affrontare i demoni del proprio passato per liberarsi dalle catene e riuscire così a unirsi, formando una lega di eroi senza precedenti. Finalmente insieme, Batman (Affleck), Wonder Woman (Gadot), Aquaman (Jason Momoa), Cyborg (Ray Fisher) e Flash (Ezra Miller) potrebbero essere un po’ troppo in ritardo per salvare il pianeta da Steppenwolf, DeSaad e Darkseid e dalle loro terribili intenzioni.

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