Michael Lewis, autore del romanzo biografico The Blind Side: The Evolution of the Game su cui è basato The Blind Side – grande successo al botteghino che nel 2011 valse l’Oscar a Sandra Bullock come migliore attrice non protagonista – ha ufficialmente preso posizione nella querelle tra Michael Oher e la famiglia Tuohy sui profitti generati dal film.

Oher qualche giorno fa ha fatto ufficialmente causa ai suoi genitori adottivi Sean e Leigh Anne Tuohy (interpretati nel film da Tim McGraw e Sandra Bullock) affermando che i due lo forzarono a firmare una tutela legale quando aveva 18 anni e ad accettare un contratto cinematografico che ha portato profitti a loro due e ai loro due figli naturali. Il film ha incassato più di 300 milioni di dollari al cinema: secondo Oher, la famiglia potrebbe aver ricavato più di 4 milioni di dollari dai profitti generati e ora lui ne vuole una parte, insieme a un risarcimento danni. L’ex sportivo, lo ricordiamo, ha guadagnato 35 milioni di dollari nei 9 anni passati a giocare nell’NFL, e quindi l’idea è che questa causa più che pecuniaria sia simbolica.

Ma Lewis, parlando con il Washington Post, ritiene che Oher sia stato mal consigliato e si dice molto addolorato per la situazione.

Quanto hanno guadagnato Lewis e la famiglia Tuohy

Lo scrittore conferma di essere stato pagato 250 mila dollari dalla 20th Century Fox per i diritti di adattamento del libro, una cifra che lui ha diviso 50-50 con la famiglia (i Tuohy dichiarano di aver diviso la loro parte in cinque, condividendola anche con Oher). Lo scrittore, al netto delle tasse e delle quote dei suoi agenti, ricavò circa 70 mila dollari per sè. Spiega Lewis:

Dovrebbero tutti prendersela con lo studio system di Hollywood. Michael Oher dovrebbe unirsi allo sciopero degli sceneggiatori. È scandaloso come funziona la contabilità a Hollywood. I soldi non sono nelle tasche dei Tuohy.

Non fu la Fox a fare il film, però: al suo posto arrivò la Alcon, che invece di pagare i salari al cast e allo scrittore promise dei punti percentuali sui profitti. La Warner Bros. distribuì il film, e ne ricavò circa 500 milioni di dollari (includendo anche i diritti tv e l’home video, che all’epoca andava ancora molto bene). Tuttavia, i punti percentuali sui profitti non generarono mai cifre enormi, tanto che lo stesso Lewis negli anni ha chiesto insistentemente ai suoi agenti alla CAA notizie sulla cifra, scoprendo che ammontava a circa 350 mila dollari di royalties da dividere tra lui e la famiglia Tuohy. Lo scrittore afferma di sapere che Oher ha sempre rifiutato la sua parte, ma che la famiglia l’avrebbe versata in un fondo a suo nome:

La cosa veramente triste è che ho seguito la vicenda da vicino. La famiglia lo ha sempre riempito di risorse e amore. Il fatto che lui nutra dei sospetti verso di loro è incredibile, deve trovarsi in uno stato emotivo davvero difficile – mi dispiace molto per lui.

Lewis è autore anche di altri romanzi portati con successo al cinema, tra cui Moneyball e La grande scommessa. Lo scrittore ha anche confermato che i Tuohy hanno scelto la tutela legale al posto dell’adozione perchè il processo era molto più rapido dell’adozione tradizionale, e la loro preoccupazione era che il ragazzo non potesse frequentare l’Università del Mississippi. Tuttavia un avvocato del Tennessee specializzato in tutele legali, Barbara Moss, ha spiegato al Post che risulta molto strano che siano riusciti a ottenere quel tipo di tutela, solitamente riservata a chi ha problemi mentali o di salute:

Serve un dottore che certifica una malattia mentale o una disabilità fisica, anche parziale. Non ho mai visto accadere una cosa simile: per quello che so di Michael Oher… non sarebbe stato qualificato.

Intanto c’è chi vuole togliere l’Oscar a Sandra Bullock

Intanto sui social qualcuno afferma che Sandra Bullock dovrebbe restituire il suo Oscar, un’idea che secondo Quinton Aaron, che interpreta Oher nel film, è folle e ingiusta, come ha dichiarato a Entertainment Tonight:

Ha fatto un lavoro incredibile ed è stata premiata per questo. A prescindere dal fatto che fosse un ruolo di finzione o basato su un personaggio reale, non è una cosa che le compete. Lei era l’attrice, non era la sceneggiatrice, la creatrice o la produttrice. Penso che parlare del fatto che le si possa togliere l’Oscar non abbia alcun senso, e le persone che lo stanno dicendo dovrebbero fare silenzio.

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