La recensione di Jeanne du Barry, il film Maiwenn che ha aperto il festival di Cannes 2023

Bisogna essere davvero innamorate del proprio personaggio (scritto, diretto e anche interpretato) per dargli così tanti tratti positivi e iperbolici senza nessuna ombra. La Jeanne du Barry di Maiwenn è moderna, sfida le convenzioni dell’epoca, patrona delle arti, sensibile, colta, curiosa, bella (viene proprio detto dalla voce narrante) e sa coniugare la spontaneità popolana con la vita sofisticata di corte. Ad un certo punto adotta un bambino africano ridicolizzato a corte e verremo informati che lui diventerà un adulto equilibrato e sensibile proprio perché è stata lei ad educarlo. Questo concentrato di perfezione e bellezza e fascino e sensualità, viene chiamata a corte dal re Luigi XV, fulminato dalla sua presenza con un solo sguardo per essere una delle sue cortigiane e diventerà in fretta la preferita. Come si conviene in questi casi la cosa le attirerà gli odi del resto della famiglia rea...