Ha senso un coming of age a trent’anni? È quello che capita a Julie lungo uno film dei film più romantici dei nostri tempi, che non ingabbia il romanticismo in schemi narrativi sempre uguali ma che raggiunge quell’equilibrio e sensazione tramite un ritratto femminile come non capitava di vedere da anni, uno molto concentrato sulla sua protagonista, che usa tutti gli eventi intorno a lei come magnifici pretesti, intrecci molto curati che servono solo a definirla in una divisione (pretestuosissima) in 12 capitoli. Ma non importa. Fin dall’inizio, da una prima inquadratura di profilo, Joachim Trier dimostra una capacità per inquadrare la protagonista (Renate Reinsve) e attivare la macchina dell’attrazione del nostro interesse che vale da sola il costo del biglietto. La persona peggiore del mondo riesce a raccontare un pezzo di una vita, vivendo di piccoli momenti liberatori e accendendo il desiderio di conoscere nuove persone anche nel p...
La persona peggiore del mondo, la recensione
La persona peggiore del mondo
di Joachim Trier
18 novembre 2021 al cinema
La persona peggiore del mondo, la recensione
Uno dei più coinvolgenti esempi di cinema dell'attrazione verso altri esseri umani, La persona peggiore del mondo converte e conquista
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