LILLI E IL VAGABONDO, DAL 24 MARZO SU DISNEY+: LA RECENSIONE

Il risultato migliore che si ottiene dalla visione di Lilli e il Vagabondo, versione 2019, cioè in live action (o quasi, visto che gli animali sono un po’ reali e un po’ in computer grafica) e diffuso direttamente su Disney+, è capire come mai Jon Favreau ha realizzato Il Re Leone copiando l’originale scena per scena.

Con una sceneggiatura di Andrew Bujalski e Kari Granlund, questa nuova versione cerca di ricalcare l’originale variando e fuggendo dalla sua trama non appena può per poi tornarci quando è ora di toccare i capisaldi della struttura originale e gli snodi centrali. Ogni scena però è risolta in modi alle volte poco diversi, altre volte molto diversi. In un certo senso più moderni (anche se a vedere il film non suona come un complimento). Sulla carta si direbbe sia la scelta migliore ma il risultato è, senza mezzi termini, terribile.

Charlie Bean, alla regia, non ha la mano ferma e di certo non ha la conoscenza cine...