Madres, la recensione

Rileggere in chiave horror il razzismo sistemico americano è il nobile obiettivo di Madres, film d’esordio del regista Ryan Zaragoza e scritto da Marcella Ochoa e Mario Miscione. Dando corpo e fondamento a una più che mai attuale paranoia complottista, Madres si ispira – purtroppo – a fatti realmente accaduti in California negli anni Settanta per raccontare come il razzismo verso i messicani emigrati negli USA sia una storia tutt’altro che conclusa.

Se, da una parte, la componente narrativa e informativa è interessante e fa effettivamente emergere con forza un’urgenza (denunciare uno stato di cose), dall’altra proprio l’assetto di genere, nella sua messa in scena goffa e svogliata, è la cosa in assoluto più debole di tutto il film. Siamo lontani, per intenderci, dal cinema surrealista di Jordan Peele (che questo connubio tra politica e racconto di genere lo padroneggia invece ad occhi chiusi): l’horror con cui è alle prese Zaragoza non ha nessuna forza...