La recensione di Road House, il nuovo film diretto da Doug Liman, in arrivo su Amazon Prime il 21 marzo.

C’era un momento in Il duro del Road House (1989) in cui improvvisamente il tono allegro e caciarone del film sembrava cambiare. Dalton/Patrick Swayze, un buttafuori-filosofo che per tutto il tempo ci aveva insegnato il valore della gentilezza, all’improvviso perdeva il controllo e faceva qualcosa di violentissimo. Road House di Doug Liman riparte proprio da lì, tematizzando quella violenza laddove il prototipo poteva accantonarla dopo cinque minuti in nome di un tripudio di esplosioni in puro stile Joel Silver. Non sono più gli anni ‘80 (o ‘90, o 2000) e anche se il nome di Silver figura di nuovo tra i produttori, nemmeno lui sembra potersi permettere di apparire “aproblematico” nel trattamento di temi controversi. Ma questa prudenza rischia di trasformarsi in un’arma ancor più a doppio taglio.

Se Il duro del Road House era evidentemente un western sotto mentite spoglie – completo...