The Tender Bar, la recensione

Esiste qualcosa di più frustrante in un film di una premessa interminabile che non si concretizza in niente? Forse la sensazione stessa che pure il suo autore non abbia interesse alcuno a raccontare la sua storia. Questa orribile consapevolezza pervade dall’inizio alla fine la visione di The Tender Bar di George Clooney: un coming-of-age svogliato e che senza alcun tirante narrativo gira a vuoto attorno ai suoi personaggi non sapendo cosa dire.

Tratto dalla biografia omonima dello scrittore e giornalista J. R. Moehringer, il film passa in rassegna la vita di J. R. (interpretato da un ingessato Tye Sheridan) da quando è bambino all’età adulta, o meglio fino al momento in cui “diventa uomo”: un momento in teoria cruciale (ciò che alla fine dà il senso ad un coming-of-age) e che qui, non a caso, ha la stessa carica emotiva di quando J. R. fa i compiti appoggiato al bancone del bar di zio Charlie. Ovvero nessuna.

La vita di J. R., o meglio quella raccontata da...