La recensione di Una sterminata domenica, presentato nella sezione Orizzonti al Festival di Venezia 2023

Kevin, Brenda e Alex sono appena o quasi maggiorenni. Questi tre giovani adulti della provincia romana passano le loro giornate cullati da un dolce far niente, esperendo il mondo con il tatto, con il corpo, con i sensi. Tutto può e deve essere scarabocchiato (Kevin con le sue tag) bruciato, rotto, maneggiato, e ogni luogo (una spiaggia, un cavalcavia, un cimitero o addirittura il Vaticano) è come un’attrazione di un grande e fatiscente parco giochi: uno fatto tanto di noia quanto di interessi fulminei, in quella che comincia con una lunga domenica estiva per poi diventare, letteralmente, Una sterminata domenica.

Quello di Alain Parroni è forse uno dei migliori esordi del cinema italiano recente, sicuramente tra i più sorprendenti per la sua compattezza poetica, tra i più violenti per la forza sicura e dirompente delle sue immagini. Una sterminata domenica è erede del cinema dei