Come noto, Old di M. Night Shyamalan è tratto dal fumetto di Pierre Oscar Lévy e Frederik Peeters. Il libro gli venne regalato dai figli e il regista ne rimase affascinato, tanto da decidere di trarre un film. Era rimasto colpito da come la storia raccontava la sensazione del passare del tempo, che ci sfugge tra le mani, soprattutto dal punto di vista di un genitore che vede i bambini crescere prima di potersi rendere conto che sono ormai adulti.

Old è quindi una sceneggiatura non originale, ma che Shyamalan ha gestito come propria e con libertà. Lo spunto alla base è comune: delle famiglie si ritrovano su una spiaggia in cui il tempo sembra scorrere più veloce rispetto al resto della terra. Grossomodo anche i personaggi e la loro caratterizzazione è fedele, ma nel film cambiano alcuni importanti dettagli che trasformano anche la filosofia dietro alle vicende. Vediamo quindi insieme le principali differenze tra il libro e il fumetto. Ovviamente, attenzione agli spoiler su entrambi i fronti, se deciderete di proseguire nella lettura.

La prima grande differenza sta proprio nel titolo. Old è infatti la versione cinematografica di Sandcastle (questo il titolo della graphic novel). Già qui è racchiusa la grande differenza a livello di significato tra i due. Shyamalan ha fatto un film sulla vecchiaia, sulla vita che se ne va (apparentemente) troppo veloce prima che possa trovare un proposito. Sandcastle è invece un riferimento al castello di sabbia che costruisce il bambino nato sulla spiaggia – e che nel film invece muore subito dopo delegando la stessa azione ai due protagonisti prima del twist. Il fumetto finisce così, con l’unico sopravvissuto che si appresta a fare un gesto così effimero. Una costruzione che potrebbe sopravvivere il tempo giusto per essere vista dai successivi ospiti della spiaggia o essere spazzato via dall’acqua. Così è la crescita per il fumetto: come un castello di sabbia che si lascia ai posteri.

Quando in Old i personaggi si mettono a giocare sulla sabbia finisce la dipendenza del regista dalla fonte originale e si approda a un finale totalmente farina del suo sacco. Il twist finale toglie la spiaggia dall’essere metafora della vita e la rende più un luogo da cui sopravvivere.

L’unica differenza importante a livello estetico della scenografia è la presenza, nel film, di altissime e imponenti pareti di roccia. Queste avranno un ruolo di primo piano nella spiegazione di quello che succede in quel luogo: ovvero che una combinazione di materiali naturali e raggi solari e la particolare forma dell’insenatura creano una reazione che accelera l’invecchiamento degli esseri viventi. In Old ci sono però dei posti mai incontrati nel fumetto. Come ad esempio il resort, che copre tutta la sezione iniziale del film. Sandcastle si apre invece con la ragazza che si butta nel mare osservata da un turista che resta senza nome per tutta la storia. Nel film costui è il rapper Sedan, come nel fumetto egli sanguina dal naso, ma in Old viene spiegato che il motivo è legato a una sua rara malattia. Le famiglie arrivano subito al mare.

Marito e moglie, Robert e Marianne, sono nel film Guy e Prisca. La coppia è in crisi da tempo e la donna ha un tumore che cresce e viene rimosso chirurgicamente a metà film. Sono elementi che vanno ad arricchire la tensione orrorifica e a caratterizzare i due, ma che non sono presenti in Sandcastle. Il personaggio di Chrystal, a cui è affidata la parte più fiabesca del film è per gran parte inventata da Shyamalan, soprattutto nella sua impressionante fine. 

Henry Lascaride è un anziano scrittore di fantascienza che si unisce al gruppo sulla spiaggia. Nel film vi è traccia di lui solo attraverso un diario abbandonato tra la sabbia.

C’è molto più sesso in Sandcastle e meno violenza rispetto a Old. Ma generalmente quello che avviene sulla spiaggia è tradotto fedelmente dalla pagina allo schermo. Le differenze maggiori sono nell’incipit e nel finale.

Il personaggio di Idlib è stato creato apposta per il film, così come il suo malvagio zio e tutta la struttura di controllo. Nel fumetto si intuisce che ci sia dietro qualcosa di losco, come un esperimento su cavie umane, ma resta solo una suggestione. Anche su carta la spiaggia è presidiata da degli uomini che curano da lontano gli ospiti senza essere visibili. Ci sono delle forze “magiche” che impediscono di fuggire. Ma non c’è alcun riferimento ai coralli come via di fuga anche se questi sono ampiamente ritratti nelle prime tavole. 

Idlib è la chiave per la liberazione nel film. Grazie a lui si scopre il mistero che aleggia su Old in un nuovo “Shyamalan twist”. Le proprietà magiche della spiaggia sono usate da una società farmaceutica per accelerare i tempi di test sui medicinali e trovare quindi alla svelta soluzioni a malattie la cui cura avrebbe altrimenti richiesto anni. Il film si conclude con i sopravvissuti che ottengono giustizia e lasciano la spiaggia. In Sandcastle nessuno esce vivo da quel luogo. Anzi, come decisione volontaria il gruppo decide di trascorrere gli ultimi istanti di vita proprio in quel luogo, raccontandosi la storia di un re che cerca di sfuggire alla morte in ogni modo. Quando questa arriva, inevitabile, egli si rende conto che per la smania di conservare la vita, l’ha sprecata. 

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