Gli appassionati lo sanno, ma anche i detrattori non possono negalo: Star Wars è uno spettacolo visivo, architettonico e multisensoriale.

Quando nel 1977 George Lucas sbancava i botteghini con il suo primo (quarto) capitolo, tra i tanti motivi del successo c’era proprio questo. La critica applaudì sin da subito la perfezione dello spettacolo sul grande schermo, capace di sospendere l’incredulità e immergere in altri mondi di una galassia lontana lontana.

Insomma, con buona pace dei detrattori: il cinema vero, nella sua essenza. Non c’è dubbio, in questo senso, che Star Wars sarebbe piaciuto a Georges Méliès.

Privare la saga di Star Wars dell’innovazione tecnologica e del suo afflato spettacolare è quindi apparentemente un controsenso. Ma poche cose sono rimaste intentate in questo universo che si è declinato in senso crossmediale come pochi altri hanno saputo fare. Oltre ai libri, ai fumetti, ai videogiochi, alle parodie e ai fanfilm, Star Wars ha ricevuto anche una versione… sotto forma di radiodramma.

Siamo nella primavera del 1981. Le storie alla radio avevano già lasciato il passo alla televisione. Ma come tutti i formati in declino, anche questi ammettevano eccezioni. L’idea di trasporre in dramma radiofonico la storia raccontata in Star Wars venne a uno studente universitario che propose il progetto all’amico Richard Toscan, studente di recitazione. Toscan amava particolarmente i radiodrammi e ne aveva già registrato qualcuno per KUSC la radio locale della scuola affiliata all’organizzazione delle National Public Radio. Il ragazzo stava inoltre frequentando in quegli anni la USC School of the Performing arts, dove si era formato anche George Lucas. Il regista, informato del progetto, non ebbe difficoltà a concedere ai due creatori i diritti per la trasposizione radiofonica di Star Wars.

Il pacchetto comprendeva anche la possibilità di utilizzare la musica del film e la library di suoni al costo simbolico di un dollaro. Il radiodramma era però troppo ambizioso per una semplice radio scolastica. Siglarono allora un accordo di co-produzione con BBC che permise di arrivare a registrare ben cinque ore di trasmissione per Star Wars: una nuova speranza.

Questo capitolo e i suoi seguiti vennero ascoltati da 750 mila persone.

Nel 1983 arrivò infatti la versione di Star Wars: L’impero colpisce ancora (lungo 3 ore e 34 minuti) e nel 1996 la trilogia si chiuse con Star Wars: Il ritorno dello Jedi, di solo due ore e mezza.

Siete curiosi di ascoltarli?

Ne trovate uno in cima all’articolo, gli altri due qui di seguito.

 

 

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Cosa ne pensate dei radiodrammi di Star Wars? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: openculture

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