Chrono Tintin #10: La stella misteriosa
Tintin e Milou viaggiano verso il Mar Glaciale Artico per raggiungere un frammento di meteorite precipitato sulla Terra
Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.
Nel secondo atto, il reporter belga parte per una spedizione verso l'Artico a bordo del cargo Aurora, guidato dal Capitano Haddock, con l'obiettivo di raggiungere la roccia extraterrestre.
Nel segmento conclusivo, invece, Tintin e Milou rimangono soli sul meteorite in mezzo al mare, in attesa di essere tratti in salvo dai loro compagni, ma presto si rendono conto che sull'isoletta formatasi le piante e gli insetti crescono a una velocità spropositata.
Anche qui, però, Hergé è intervenuto per fare qualche piccolo cambiamento relativo a elementi che al tempo della prima pubblicazione, nel 1942, non sembravano così controversi come invece sarebbero apparsi in seguito. Il personaggio del finanziere Blumenstein, ad esempio, era stato infatti rappresentato con una caratterizzazione fisica e comportamentale che giocava con gli stereotipi degli ebrei. Poche settimane dopo la conclusione di La stella misteriosa, i tedeschi costrinsero la popolazione ebraica a indossare la stella di David e successivamente la deportarono nei campi di concentramento. Hergé decise quindi di ridurre l'ironia nei loro confronti e sostituì Blumenstein con Bohlwinkel, ispirandosi a un negozio di dolci che conosceva, scoprendo però solo qualche anno dopo che anche questo nome aveva origini ebraiche.
Anche nell'incipit apocalittico c'è un'atmosfera figlia degli eventi della Seconda Guerra Mondiale: la figura del Professor Filippulus, che inneggia all'imminente fine del mondo, arricchisce la componente di follia presente nella serie, degnamente rappresentata da personaggi ubriachi, drogati o in preda alle visioni. Tintin, inoltre, si imbatte spesso nella perdita della ragione (in alcune rare occasioni ne è vittima in prima persona), un elemento che, evidentemente, il suo autore si diverte a esplorare in modo più o meno brillante rendendolo un ulteriore motore narrativo.
CHRONO TINTIN: